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Autonomie differenziate, riprende il confronto tra Governo e Regioni

4 Aprile 2019

L’autonomia differenziata non mira al secessionismo ma lo strumento con cui le Regioni possono governarsi meglio di quanto faccia lo Stato, che spesso non riesce a essere tempestivo nell’adozione dei provvedimenti d’interesse regionale. E’ in caso, in tema di spesa farmaceutica, delle richieste inviate all’Aifa per un parere sull’equivalenza terapeutica tra molecole diverse, come previsto dal decreto legge 95/2012, che alle Regioni serve per «implementare la gare di acquisto che mettono in concorrenza farmaci dal principio attivo differente». E’ quanto ha detto ieri il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, davanti alla Commissione parlamentare sul federalismo fiscale, in un intervento diretto a motivare la richiesta di competenze aggiuntive proveniente dalla sua Regione (così come da Emilia Romagna e Lombardia). «Il Veneto» ha spiegato «non vuole affatto la “secessione dei ricchi” ma chiede soltanto di governarsi esercitando le competenze nelle quali ritiene di poter fare meglio rispetto a quanto avviene attualmente».

Sempre in tema di autonomie differenziate, va registrato ieri anche un nuovo incontro tra il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani, e una rappresentanza delle Regioni. Il colloquio, riferisce una nota del dicastero, è servito per fare il punto sul percorso istituzionale. «Stiamo attendendo che il Parlamento decida l’iter da affrontare per il dibattito parlamentare» ha spiegato il Ministro «per me questo passaggio è fondamentale sia prima della firma dell’intesa sia nella fase successiva». La prima tappa, ha continuato Stefani, sarà l’approvazione della legge da parte delle Camere, quindi «seguiranno vari Dpcm che daranno attuazione concreta ai trasferimenti di risorse e a tutto il resto. A seguire, le Regioni dovranno emanare proprie in esecuzione del percorso. Le singole amministrazioni potranno decidere, d’accordo col Governo, le materie sulle quali chiedere autonomia. La differenziazione c’è sulle materie non sulla procedura e sull’impianto generale».

“Vogliamo dare impulso a un percorso e trovare un meccanismo condiviso. Tutti riteniamo che il dibattito parlamentare debba avvenire preventivamente, non assente la Regione interessata» è il commento del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti «abbiamo bisogno di condividere gli ultimi elementi. Questa riforma non penalizza nessuno, lunedì presenteremo la nostra delibera con la proposta di intesa. Si tratta di percorrere l’ultimo miglio». «L’autonomia differenziata» ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana «è la strada giusta per cercare di efficientare il Paese. Oggi c’è stato un confronto franco, qualcuno ha avanzato preoccupazioni che abbiamo cercato di fugare. Non c’è niente di poco chiaro o poco trasparente nel percorso. Il prossimo passaggio sarà comprendere, proprio dal punto di vista procedurale, come andare avanti. Il Governo ha ascoltato oggi i presidenti di Regione, ora ci faccia sapere come intende proseguire».