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Autonomie, Stefani: c’è la road map delle intese Governo-Regioni

22 Giugno 2019

«L’autonomia è ufficialmente incardinata. Con Conte abbiamo stabilito la road map delle fasi finali della trattativa». E’ l’annuncio diffuso l’altro ieri dal ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani (foto), dopo un incontro a Palazzo Chigi con il capo del Governo, nel quale sarebbe stata trovata l’intesa sull’ultimo miglio della devolution di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna: le autonomie aggiuntive, in sostanza, verranno riconosciute mediante singole intese con la presidenza del Consiglio, non prima (ed è questa la novità dell’altro ieri) di un passaggio preliminare dei testi nelle commissioni parlamentari. «Il governo» ha commentato ancora il ministro Stefani «ha scelto di intraprendere una fase storica per un nuovo regionalismo che passa attraverso responsabilità, competenza e democrazia diretta».

Restano però da sciogliere alcuni nodi. All’incontro di giovedì tra Stefani e Conte non erano presenti altri rappresentati del Governo (soltanto tecnici) e se è vero che il premier sembra essersi schierato definitivamente dalla parte delle autonomie, altri invece devono ancora essere convinti. Non a caso, all’inizio della settimana è previsto sul tema un nuovo vertice, stavolta politico, al quale dovrebbero partecipare Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E dove gli ultimi nodi dovrebbero venire al pettine: poche ore dopo l’annuncio ottimistico del ministro Stefani, Di Maio metteva le mani avanti: «Autonomia? Va bene, ma solo se di pari passo verrà elaborato un grande piano per il Sud».

Anche al netto dei dissidi interni alla maggioranza, il percorso delle autonomie sarà comunque lungo. Innanzitutto deve ancora essere trovato un punto di convergenza tra il Governo e le tre Regioni capofila sulle competenze da devolvere: il Veneto, in particolare, ha messo sul tavolo un elenco che molti Ministri ritengono eccessivo, perché comprende anche ambiente, beni culturali e soprattutto infrastrutture (oltre ovviamente alla Sanità). Ci saranno probabilmente sfoltimenti ma solo dopo lunghe trattative, al termine delle quali le bozze delle intese (una per Regione) verranno trasmesse alle commissioni parlamentari per un dibattito. Quindi torneranno al Governo che le trasformerà in un ddl e infine di nuovo alle camere per l’iter legislativo.