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Biosimilari, Regioni ringraziano: da Position paper Aifa forti risparmi

29 Marzo 2018

Com’era facile prevedere, arriva il plauso delle Regioni al Position paper dell’Aifa che lunedì ha dato luce verde alla piena “intercambiabilità” tra biologici e biosimilari, non solo nei pazienti naive (cioè in trattamento all’avvio) ma anche nei malati che hanno già iniziato a curarsi con l’originator. Il documento dell’Agenzia, è il commento del coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, «costituisce un primo importante passo per coniugare, seguendo un rigoroso metodo scientifico, il fabbisogno di salute dei cittadini e la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale».

Il Position parer, riassume l’assessore alla Salute del Piemonte, «giunge alla conclusione che, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, il rapporto rischio-beneficio dei farmaci biosimilari è lo stesso dei rispettivi farmaci originatori e dunque definisce intercambiabili i farmaci originatori ed i rispettivi farmaci biosimilari, fatta salva la libertà prescrittiva del medico. Si tratta» conclude Saitta «di un riconoscimento fondamentale, che permetterà di liberare risorse da reinvestire nelle terapie farmacologiche innovative e di aumentare il numero dei pazienti curati dalla nostra sanità».

L’entusiasmo per la presa di posizione dell’Aifa si spiega ovviamente con i risparmi che le Regioni ricavano dalle gare di acquisto, in cui originator e biosimilari vengono messi in competizione tra loro per strappare il prezzo migliore. Un’estensione dell’intercambiabilità, infatti, non soltanto accresce le economie ma allarga anche il mercato dei potenziali consumatori, cosa che a sua volta invoglia le aziende a concedere sconti più forti per assicurarsi le forniture. Non solo: la velocità con cui le Regioni hanno fatto i complimenti all’Aifa fa sospettare che il Position paper possa avere anche qualche peso nei contenzioni con cui spesso i produttori di originator contestano le gare regionali che mettono i loro prodotti in concorrenza con i biosimilari. Ma gli esperti mostrano qualche dubbio: «Un documento come quello dell’Aifa non fa giurisprudenza» osserva Fabrizio Gianfrate, docente di farmacoeconomia «dunque è difficile che un Tar lo possa prendere in considerazione. Ma siamo in Italia, quindi mai dire mai».