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Congresso Sifo, farmacie ospedaliere promosse dalla ricerca di Cittadinanzattiva

22 Novembre 2019

Cittadinanzattiva sempre e invariabilmente dalla parte della farmacia: quelle del territorio quando c’è da monitorare – assieme a Federfarma – diffusione e sviluppo dei servizi, quelle ospedaliere quando c’è da indagare – con la Sifo – sul gradimento dei cittadini. E così è stato anche ieri a Genova, nella prima giornata del 40° Congresso nazionale della società dei farmacisti ospedalieri: assieme a Cittadinanzattiva, infatti, Sifo ha presentato i risultati del primo Monitoraggio civico delle farmacie ospedaliere, l’indagine annunciata un anno fa per misurare qualità e servizi delle farmacie ospedaliere.

Le evidenze non mancheranno di far discutere i farmacisti del territorio: oltre il 70% dei cittadini, dice il Monitoraggio, si dichiara soddisfatto del servizio perché giudica professionale e disponibile il personale e sufficiente il livello di accesso ai farmaci. Orari di apertura delle farmacie ospedaliere, così come informazione e comunicazione al momento della consegna delle terapie sono invece le due aree su cui si dovrebbe intervenire: anche se più di una farmacia su tre è aperta almeno sei giorni a settimana, solo una su quattro garantisce l’orario continuato. E per i cittadini, le informazioni su farmaci e terapie arrivano più spesso dal proprio medico (nel 52% dei casi) che dal farmacista in servizio (38%). Pesa in entrambi i casi la carenza di personale, ricorda la Sifo nel comunicato che dà conto dei risultati dell’indagine, un fenomeno che interessa per il 43% il servizio di erogazione al pubblico e per il 63% le aree di counseling, informazione e comunicazione.

«Con questo primo monitoraggio, Cittadinanzattiva contribuisce a dare una fotografia, dal punto di vista dell’organizzazione e del funzionamento, del servizio di farmacia ospedaliera, perché solo partendo dai dati possiamo capire gli elementi di forza e i punti di debolezza e ragionare sugli standard di qualità» ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. «Quello che sta a cuore alla nostra organizzazione è che, durante tutto il percorso di cura, sia garantito l’accesso alle terapie farmacologiche in qualità, in sicurezza e in tempi certi e celeri. Dai dati abbiamo rilevato che ci sono fattori che ostacolano e rallentano l’accesso ai farmaci e ai dispositivi; è prioritario, quindi, attivare azioni di miglioramento che puntino a costruire un servizio sempre più attento e più a misura di cittadino. Perché ciò si realizzi, è fondamentale che ci sia una integrazione tra tutte le professionalità coinvolte, sia il farmacista ospedaliero sia quello di comunità».

«Abbiamo partecipato con entusiasmo e convinzione al monitoraggio proposto e realizzato da Cittadinanzattiva» ha sottolineato Simona Serao Creazzola, presidente della Sifo «la nostra professione da anni sostiene la necessità che tutta la sanità diventi trasparente, per entrare in un rapporto nuovo con le forze sociali e con i diretti interessati, cioè i malati. In questo senso, il Monitoraggio ci fornisce indicazioni chiare, perché il paziente e la sua famiglia si attendono cose specifiche dal farmacista ospedaliero, riconoscendogli un ruolo di riferimento nell’ambito del percorso di cura. Come dicono le cifre della ricerca, i malati si attendono e chiedono al farmacista ospedaliero una maggiore presenza proattiva rispetto all’informazione sull’uso razionale e appropriato del farmaco, all’attività di promozione dell’aderenza alle terapie, al counseling ed alla riconciliazione terapeutica». Quello che dovrebbero fare anche le farmacie del territorio.