attualita

Corrispettivi, dagli esperti la conferma: moratoria di un mese soltanto

21 Giugno 2019

Confermano quanto anticipato da FPress le letture che arrivano dalle riviste fiscali online sull’emendamento – approvato l’altro giorno alla Camera – che rinvia le sanzioni in tema di invio telematico dei corrispettivi. A una prima occhiata, il testo sembrava concedere una proroga di sei mesi alla scadenza del primo luglio, data dalla quale decorre l’obbligo della trasmissione digitale per le imprese con più di 400mila euro di fatturato. L’indicazione più esplicita arriva da Fisco e Tasse, che in un articolo dedicato all’emendamento titola esplicitamente: «Invio telematico dei corrispettivi: niente sanzioni fino ad agosto». Il motivo è semplice: come spiega il servizio, l’emendamento dispone che «non si applicano le sanzioni previste dal comma 6 in caso di trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello in cui è stata effettuata l’operazione». Quindi, dato che l’obbligo decorre dal primo luglio, chi non vuole incorrere nelle sanzioni deve trasmettere i dati della prima giornata entro agosto.

Sulla stessa linea Ipsoa, autorevole casa editrice del settore finanziario: «L’emendamento al decreto Crescita» si legge in un articolo pubblicato sul suo sito «prevede che, per il primo semestre di vigenza dell’obbligo, non venga sanzionato l’invio dei dati entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione». La moratoria, in sostanza, copre di fatto un mese, non i sei di cui in molti hanno detto nei giorni passati.

Restano invece incerte le modalità di conteggio della dilazione, a conferma della fumosità dell’emendamento: la disposizione parla di invio «entro il mese successivo a quello in cui è stata effettuata l’operazione», una formulazione che divide gli addetti ai lettori: per alcuni equivale a una dilazione di quattro settimane (in altri termini, i corrispettivi del primo luglio vanno inviati entro il primo agosto), per altri la locuzione «entro il mese successivo» darebbe tempo sino alla fine del periodo (cioè, i corrispettivi del primo luglio vanno inviati entro il 30 agosto). Non è poco, tra le due letture balla quasi un mese, ma per un’interpretazione ufficiale sarà comunque necessario attendere che la legge di conversione termini il proprio iter parlamentare.