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Ddl semplificazioni: gli emendamenti all’esame delle commissioni riunite

17 Gennaio 2019

Titolarità con capitale in minoranza, liberalizzazione dei farmaci con ricetta, disposizioni di dettaglio sugli orari di apertura. C’è parecchia farmacia negli emendamenti al ddl di conversione del decreto stabilità sopravvissuti al primo sfrondamento – quello dell’ammissibilità – completato ieri dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici di Palazzo Madama. L’esame proseguirà nella seduta di oggi pomeriggio e in quelle previste nei giorni successivi, perché l’obiettivo è quello di portare il disegno di legge in aula martedì prossimo, 22 gennaio, sempre che non intervengano imprevisti (come quelli che ieri hanno costretto a cancellare la seduta prevista per stamattina e spostare alle 16 quella fissata per le 14.30).

Intanto, a scorrere l’elenco degli emendamenti al momento ancora in corsa, si ritrovano parecchie misure già proposte quando si dibatteva sulla Legge di Bilancio. E’ il caso della disposizione che torna a riservare ai farmacisti la maggioranza (51%) di quote e diritti di voto nelle società che detengono farmacie: sono addirittura cinque gli emendamenti nei quali compare tale misura, numerati 9.0.11 (prima firma Errani, Leu), 9.0.12 (De Bonis, Misto), 9.0.16 (prima firma Di Piazza, M5S), 9.0.17 (prima firma Fregolent, Lega) e infine 9.0.18 (di nuovo Errani). Tratta di catene anche l’emendamento 9.0.19 (prima firma Patuanelli, M5S), che però non interviene sulla composizione societaria ma abbassa dal 20 al 10% il totale delle farmacie controllate dallo stesso soggetto (società di capitale o cooperative) nella medesima regione.

Proposte anche in materia di liberalizzazione dei farmaci etici, sia di fascia C sia di fascia A con ricetta bianca: ne chiedono la dispensazione in esercizi di vicinato e corner, «al fine di semplificare l’acceso al farmaco e stimolare lo sviluppo del settore», gli emendamenti già citati sopra Errani 9.0.11 e De Bonis 9.0.12 e le proposte 9.0.13 (di nuovo Errani), 9.0.14 (Fazzone, Fi) e 9.0.15 (Balboni, FdI).

Tra le misure contemplate nelle proposte che si occupano di farmacia, anche interventi a sostegno dell’occupazione dei farmacisti: li propongono gli emendamenti 9.0.11, 9.0.12 e 9.021, che obbligano «le strutture sanitarie private dove sono utilizzati farmaci» ad affidarne approvvigionamento, conservazione, allestimento e distribuzione alla responsabilità «di personale farmacista opportunamente inquadrato nell’organigramma, secondo le dimensioni della struttura».

Tratta infine di orari l’emendamento 9.0.20 (prima firma Sileri, M5S), che riscrive il secondo periodo del comma 165, articolo 1, della legge 124/2017 (concorrenza): «E’ facoltà di chi ha la titolarità o la gestione della farmacia» recita la nuova formulazione «di prestare servizio in orari e in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori, dandone preventiva comunicazione all’autorità sanitaria locale che, sentito l’ordine dei farmacisti competente per territorio, delibera nel merito. La clientela deve essere informata mediante cartelli affissi all’esterno dell’esercizio».