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Der Leyen: Recovery Fund per le riforme. E i soldi per il Ssn? Solo dal Mes

25 Luglio 2020

Se qualcuno aveva ancora speranze, gliele ha cancellate la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento dell’altro ieri davanti all’Europarlamento: il Recovery Fund da 750 miliardi di euro (390 a fondo perduto e 360 in prestiti) approvato l’altra settimana dal Consiglio europeo, servirà all’Italia e agli altri Paesi più colpiti dalla pandemia a finanziare «le riforme connesse alle priorità dell’Unione: il Greend deal europeo, la digitalizzazione, la modernizzazione del Mercato unico, la resilienza». In altre parole, «dovrebbe mettere tutti i paesi dell’Ue su una posizione paritaria, per aiutare imprese e cittadini senza spremere fino all’esaurimento le finanze pubbliche».

E’ la conferma, in sostanza, che i Paesi cui il Recovery Fund è destinato potranno utilizzarne le risorse soltanto per investimenti, non per le uscite correnti. Se qualcuno, quindi, aveva cominciato a pensare che con quei soldi l’Italia avrebbe potuto rifinanziare la spesa sanitaria e farmaceutica, magari per sostenere la riclassificazione dalla distribuzione diretta alla dpc di una robusta manciata di farmaci, rischia di rimanere deluso. E non si può neanche sperare in una partita di giro, in cui Roma sposta sulla sanità risorse aggiuntive prelevate da altre poste del bilancio dove i soldi europei invece possono essere spesi: i piani d’investimento degli Stati membri dovranno essere vagliati dall’Unione e chi farà il “furbo” potrebbe perdere gli stanziamenti.

Per il Ssn, quindi, l’unico fondo al quale attingere per sostenere la spesa corrente resta il Mes, il Meccanismo europeo di stabilità: ma l’accesso è subordinato a condizioni vincolanti (chi attinge deve impegnarsi a risanare bilanci e indebitamento) e sul tema la maggioranza che sostiene il governo Conte è divisa. Da una parte il M5S, che vede nel Fondo salva-stati (altro nome del Mes) un cavallo di troia che consentirà a Ue e Bce di intromettersi nella sovranità italiana, e dall’altra Pd e Leu, che invece vorrebbero utilizzarlo proprio per sostenere la spesa sanitaria.