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Diabetologi e mmg all’Aifa: aprire ai medici di famiglia i piani terapeutici

20 Febbraio 2019

Va ripreso e portato a termine con urgenza il cantiere aperto in Aifa due anni orsono per aprire ai medici di famiglia gestione e aggiornamento dei piani terapeutici “web-based”. E’ la richiesta lanciata ieri da Amd e Sid per i diabetologi, Fimmg e Simg per i medici di famiglia, Diabete Italia e Fand per i malati: «Non c’è più tempo per le burocrazie assistenziali» scrivono in una nota le sei organizzazioni «se si vuole veramente curare i pazienti e non gli algoritmi economici» va istituito immediatamente «un tavolo di confronto tra medici di famiglia, specialisti, pazienti e Aifa» che porti a compimento l’integrazione digitale tra diabetologi e medici di famiglia.

Il riferimento è all’intesa sottoscritta nel marzo di due anni fa da Agenzia del farmaco e mmg che apriva ai generalisti la gestione “web-based” dei piani terapeutici, in raccordo con i medici specialisti. L’obiettivo avrebbe dovuto essere quello di semplificare percorsi e oneri burocratici dei malati, costretti a fare “l’elastico” tra diabetologo e medico di famiglia, ma il lavoro tecnico dal quale sarebbero dovuti scaturire gli strumenti digitali per la gestione condivisa dei piani non è mai partito. E così, scrivono le sei associazioni, «le liste d’attesa per l’accesso alle visite specialistiche si allungano, i diabetologi vedono svilita la loro professionalità consumando spesso il tempo di una visita per la sola ripetizione della prescrizione, i medici di famiglia sono sempre più demotivati perché non possono prescrivere i farmaci che servono ai loro pazienti».

Invece, «l’evoluzione di una presa in carico a quattro mani, tra diabetologi e medici di famiglia, per la prescrizione dei cosiddetti “farmaci innovativi” rappresenta la base su cui costruire quei modelli di relazione che assicurano a questi pazienti la continuità assistenziale». Per tale motivo, è la richiesta che le sei organizzazioni rivolgono al ministro Giulia Grillo e al coordinatore degli assessori regionali della sanità, Antonio Saitta, è urgente «risolvere una situazione che vede i nostri pazienti privati inspiegabilmente di un diritto garantito alla più parte dei cittadini dell’Unione».