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Ecdc: terza dose ora solo a immunocompromessi e anziani fragili

3 Settembre 2021

«Sulla base delle attuali evidenze, non c’è necessità urgente di somministrare dosi di richiamo dei vaccini anti-covid alla popolazione che ha completato il ciclo vaccinale». Lo scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in una relazione tecnica ripresa ieri dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, e dall’Aifa. I dati relativi all’efficacia e alla durata della protezione, si legge nel documento, dimostrano che al momento tutti i vaccini autorizzati dall’Ue garantiscono un’elevata protezione contro l’ospedalizzazione, la malattia severa e il decesso correlati a covid. Piuttosto, continua l’Ecdc, ancora un adulto su tre non ha completato la vaccinazione primaria, ragione per cui la priorità attualmente dovrebbe essere quella di vaccinare tutti i soggetti idonei.

La relazione ammette comunque che per coloro i quali presentano un sistema immunitario gravemente indebolito, dovrebbe essere presa in considerazione la somministrazione di dosi aggiuntive nell’ambito della vaccinazione primaria. «È importante distinguere tra dosi di richiamo per le persone con sistema immunitario normale e dosi aggiuntive per coloro che presentano un sistema immunitario indebolito» avverte l’Ecdc «alcuni studi riferiscono che una dose aggiuntiva di vaccino può migliorare la risposta immunitaria in individui immunocompromessi, come i soggetti che hanno ricevuto un trapianto di organo e le cui risposte iniziali alla vaccinazione sono risultate basse. In tali casi, la possibilità di somministrare una dose aggiuntiva dovrebbe essere presa in considerazione già da subito. Si potrebbe anche valutare la possibilità di somministrare una dose aggiuntiva, a titolo precauzionale, agli anziani fragili, in particolare a coloro che vivono in ambienti chiusi, come le residenze sanitarie assistenziali».

L’Ema, recita una nota dell’Aifa, sta valutando i dati sulle dosi aggiuntive e stabilirà se sarà necessario aggiornare le informazioni sui vaccini; inoltre, valuterà i dati sulle dosi di richiamo. Nel frattempo, gli Stati membri possono prendere in considerazione piani preparatori per la somministrazione di dosi di richiamo e di dosi aggiuntive.