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Extrasconti, il Tar Lazio: quota ex-factory ridotta solo sui “veri” equivalenti

31 Agosto 2021

I farmaci in «associazione fissa» come il Rorupam (rosuvastatina+amlodipina) non appartengono al novero degli equivalenti anche quando i principi attivi che li compongono non sono più coperti da brevetto. E dunque la quota ex-factory di cui beneficia il produttore non è quella fissata dal decreto Abruzzo (58,65%) ma quella standard del 66,65%. E’ quanto si legge nella sentenza del 3 agosto scorso con cui il Tar Lazio è tornato a occuparsi dei cosiddetti “extrasconti”, ossia la disposizione del dl 39/2009 che sugli off patent riserva 8 punti di margine alla negoziazione tra distributori e farmacie.

All’origine dell’intervento, il ricorso con cui l’azienda produttrice del Rorupam aveva impugnato la nota Aifa del gennaio scorso che imponeva sul suo farmaco una quota ex-factory del 58,65%: per l’impresa il margine di spettanza avrebbe dovuto invece ammontare al 66,65%, dato che la riduzione si applica soltanto agli equivalenti.

Per il Tar laziale, che già a giugno era intervenuto su un caso analogo, il ricorso dell’azienda farmaceutica è fondato: la disposizione sugli off patent di cui all’articolo 13, comma 1, del decreto Abruzzo «è norma derogatoria di natura eccezionale, come tale suscettiva di stretta interpretazione ed applicazione» e si applica «ai soli medicinali equivalenti». I farmaci in associazione fissa «non sono paragonabili a una “copia” dei medicinali già autorizzati» e la loro inclusione tra gli off patent comporterebbe «un’indebita invasione dell’ambito oggettivo di operatività» del decreto 39/2009.