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Fondo sanitario, da Regioni e sindacati confederali richiesta di certezze

4 Luglio 2019

«Questa mattina abbiamo incontrato Cgil, Cisl e Uil, la concertazione con chi rappresenta così tanti lavoratori della sanità pubblica e privata era doverosa. Il primo punto è quello di chiedere garanzie sulle risorse e mi pare che su questo la ministra Grillo sia stata netta nei giorni scorsi. Il fatto che lo sia il ministro è confortante ma bisogna che lo sia anche il governo». Occorre quindi «che i 2 miliardi di aumento del Fondo sanitario per il prossimo anno siano assolutamente garantiti. E ci mancherebbe altro che non lo fossero, bisogna poi capire gli 800 milioni del payback che fine faranno». Lo ha detto ieri Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, al termine dell’incontro organizzato con i sindacati confederali in vista del rinnovo del Patto per la salute. «Abbiamo ragionato della necessità di garantire che nel Patto vi siano le condizioni che abbiamo richiesto per una quantità e qualità di aumento delle risposte che deve dare il servizio sanitario nazionale. Aver tolto i limiti assunzionali» ha aggiunto «non toglie il fatto che abbiamo la necessità di capire sul tema delle assunzioni cosa succede» un’esigenza di chiarimento che riguarda anche il «contratto della sanità privata, bloccato da 12 anni». Su questo tema «abbiamo ragionato di come le Regioni possano mettersi in una posizione di mediazione rispetto a un rapporto tra governo e parti sociali».

Il presidente della Conferenza delle Regioni ha poi anticipato che chiederà «al ministro Grillo se è possibile incontrarci insieme con i sindacati per confrontarci. Sul Patto per la Salute ci sono una serie di audit e mi auguro si proceda speditamente. Questa mattina a nome di tutte le Regioni ho firmato la quinta o sesta lettera per chiedere che il prima possibile si completi questa procedura perché siamo in fortissimo ritardo e non ce lo possiamo permettere».