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Giorni lascia il servizio farmaceutico del Piemonte, scelta personale o dissidio?

17 Luglio 2019

Addio spontaneo o aiutato? E’ il dubbio che da ieri circola tra gli addetti ai lavori dopo la notizia delle dimissioni di Loredano Giorni dalla direzione del servizio farmaceutico piemontese. Ufficialmente, la decisione sarebbe da ricondurre a motivi di carattere familiare e tanto il diretto interessato quanto l’assessore alla Sanità della Regione, Luigi Icardi, l’hanno ribadito ieri con alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa. «Dopo 4 anni in Piemonte rientro all’ovile, ossia in Toscana» ha detto Giorni a Quotidiano Sanità «non ci sono divergenze con l’assessore Icardi, semplicemente si chiude un ciclo. Ho portato avanti tante idee e le ho consolidate. E il lavoro fatto non andrà perduto, continuerà a camminare anche senza la mia presenza».

L’accenno a presunte «divergenze» è per smentire alcune ricostruzioni circolate ieri sulla stampa piemontese, secondo le quali all’origine delle dimissioni ci sarebbe invece un dissidio tra Giorni e i vertici regionali. All’origine, secondo tali indiscrezioni, ci sarebbe il cosiddetto “sistema Piemonte”, ossia le gare centralizzate di acquisto che mettono in concorrenza tra loro anche molecole differenti. Con l’arrivo di Giorni, la Regione ha cominciato a ricorrere a questo strumento sempre più intensamente, nonostante svariati ricorsi delle aziende produttrici alla giustizia amministrativa (spesso respinti ma non sempre). E di recente il toscano avrebbe cominciato a lavorare per estendere le gare in concorrenza anche ai farmaci di fascia A, erogati ai pazienti in trattamento oncologico o cronico. Chi segue da tempo le vicende della farmaceutica sa che questo genere di proposta rappresenta un vecchio pallino di Giorni, che sosteneva già ai tempi in cui era alla direzione del servizio farmaceutico toscano. La nuova giunta regionale di centrodestra, presieduta da Alberto Cirio, avrebbe però espresso orientamenti diversi, da cui la decisione di lasciare.

La ricostruzione, già smentita dal diretto interessato, è stata respinta ieri anche dall’assessore Icardi: «Proseguiremo nell’azione di risparmio anche con maggior vigore» si legge in una nota «nelle organizzazioni che funzionano l’avvicendamento di un dirigente non comporta il cambio di indirizzo tecnico. Ho letto molte ricostruzioni fantasiose, che non hanno attinenza con i fatti reali, come il riferimento ai futuri rapporti con le case farmaceutiche, del tutto fuorvianti e prive di fondamento. Con il dottor Giorni, con cui ho un dialogo franco, non è successo nulla: nessun attrito. Non ci sono simpatie o antipatie: prendo atto delle sue dimissioni per motivi personali, della volontà di tornare in Toscana, anche per assistere l’anziana madre, e gli faccio i migliori auguri».

Secondo la stampa locale, a succedere al dirigente toscano potrebbe essere il direttore della farmacia ospedaliera dell’Asl di Alba-Bra (Cuneo), Mario Sanò, ma le dimissioni dovrebbero avere effetti anche a Roma, in Aifa: Giorni, infatti, siede nel Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia in qualità di rappresentante delle Regioni, un incarico che prevedibilmente dovrebbe perdere con l’abbandono del servizio farmaceutico piemontese. Se ne dovrebbe sapere di più nelle prossime settimane.