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Governance del farmaco e tetti di spesa, le Regioni tornano alla carica

22 Marzo 2018

Per le Regioni il confronto con il nuovo Governo dovrà ripartire dalle opere lasciate incompiute dall’esecutivo uscente. Tra queste governance del farmaco e superamento del payback sulla spesa farmaceutica. Lo ha detto il coordinatore degli assessori alla Salute, il piemontese Antonio Saitta (foto), all’uscita della seduta di ieri della Conferenza delle Regioni: i governatori, ha spiegato alla stampa assieme al vicepresidente della Conferenza, il presidente della Liguria Giovanni Toti, proporranno al Governo che verrà un Patto per la crescita che faccia ripartire gli investimenti pubblici e riconosca alle Regioni un ruolo propulsivo.

Corposo, in questa agenda, il capitolo dedicato alla Sanità. C’è da scrivere il nuovo Patto per la salute, visto che il precedente è scaduto, e vanno rivisti i meccanismi del Fondo sanitario nazionale: la sua determinazione in rapporto al Pil nazionale è da aggiornare, così come non è più pensabile la suddivisione dello stanziamento tra fondi vincolati e non, che costringe le Regioni a rigidità sempre meno comprensibili.

Poi c’è la farmaceutica: la riforma della governance del farmaco imbastita dal governo Renzi, che avrebbe dovuto sancire il superamento dei tetti e di una spesa farmaceutica ripartita per compartimenti stagni, non è mai stata completata ma è quanto mai urgente, visto il trend della spesa farmaceutica ospedaliera. Sul tema, le Regioni avevano prodotto nell’estate dell’anno scorso un documento che proponeva nuovi meccanismi nella negoziazione del prezzo dei farmaci (basati su valutazioni prezzo/volume), un nuovo sistema di tetti di spesa (nel quale il budget della convenzionata verrebbe ridimensionato a vantaggio dell’ospedaliera/diretta), una definizione più stringente del concetto di innovatività, la sostituibilità automatica tra biosimilari e originator e nuove regole sul payback. Il confronto con il governo però non era praticamente partito e non se n’era fatto più nulla.

Tra le opere incompiute, infine, anche la riforma di Agenas e Aifa, che i governatori vorrebbero riordinare perché ne venga chiarita la “mission” in modo chiaro e puntuale e ciascuna abbia un ruolo ben demarcato. L’obiettivo, è la richiesta che le Regioni avevano avanzato a loro tempo, dovrebbe essere quello di favorire le sinergie e le collaborazioni interistituzionali, evitando sovrapposizioni e ridondanze. Ora non resta che attendere la formazione del nuovo Governo.