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Governance, anticipazioni sulle misure: equivalenza terapeutica e tagli ai prezzi

7 Novembre 2018

Gare in equivalenza terapeutica per contenere la spesa farmaceutica da acquisti diretti (cioè ospedaliera e dd-dpc) e revisione del Prontuario con tagli ai prezzi dei farmaci che spingono verso l’alto i costi delle terapie. Sarebbero queste, secondo un articolo pubblicato ieri da Sanità24, le misure su cui si sta lavorando al dicastero della Salute per quella nuova governance del farmaco che il ministro Grillo aveva annunciato questa estate. Misure che, una volta completate, dovrebbero finire non nella Legge di Bilancio, che da venerdì prossimo comincia l’iter a Montecitorio, ma nel decreto semplificazioni collegato alla Manovra.

Le anticipazioni raccolte dal giornale sono ancora vaghe ma il quadro che ne emerge parrebbe confermare indirizzi già emersi nei mesi passati: per quanto concerne i farmaci dell’ospedaliera e della diretta-dpc, acquistati sempre più spesso tramite gare centralizzate al massimo ribasso, passerebbe la linea delle Regioni che da tempo chiedono di organizzare aste in una nuova modalità, cioè per equivalenza terapeutica. In questo modo, riuscirebbero a mettere in concorrenza molecole diverse ma sovrapponibili per indicazioni terapeutiche, con l’obiettivo di strappare ai produttori ribassi ancora più forti. E raffreddare una spesa (quella per acquisti diretti) che secondo recenti stime di Iqvia dovrebbe sfondare a fine anno di 2,4 miliardi di euro.

L’equivalenza, nei piani, dovrebbe imperniarsi su un sistema di classi terapeutiche omogenee definito dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa, una sorta di griglia al quale poi le Regioni farebbero riferimento per le loro gare. Fosse confermato, il meccanismo dovrebbe riguardare soltanto i farmaci acquistati da ospedali e Asl, quindi non i medicinali della convenzionata, ma alle farmacie conviene comunque seguire gli sviluppi con estrema attenzione, perché in molte Regioni i confini tra diretta e convenzionata sono ormai evanescenti.

L’altra misura allo studio, come detto riguarda il Prontuario. Qui però le anticipazioni si fanno ancora più confuse: per cominciare, è ancora da capire se l’intervento rappresenta un’alternativa ai progetti del Governo per recuperare i payback pregressi delle aziende farmaceutiche (le Regioni devono ancora intascare 1,7 miliardi dagli sfondamenti del quadriennio 2013-2016 e 900 milioni dal 2017) oppure una misura che viaggia su gambe proprie. L’obiettivo, in ogni caso, è quello di impartire una sforbiciata ai prezzi tenendo di nuovo come riferimento le classi terapeutiche omogenee: i farmaci che fanno lievitare i costi delle terapie per più del 60% rispetto alla media della loro classe dovrebbero sopportare uno sconto al Ssn del 7%.