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Grillo su finanziamento Ssn: non toglieremo un centesimo, anzi daremo certezze sulle risorse

27 Giugno 2019

Alla sanità non deve essere tolto «neanche un centesimo». Anzi, occorre dare al Ssn «certezza di risorse e finanziamenti per compiere un’adeguata programmazione», motivo per cui M5S e Lega stanno lavorando a «una mozione che impegna il Governo a finanziare in maniera fissa e con aumenti progressivi il Fondo sanitario nazionale, per far sì che non sia più oggetto di possibili tagli com’è stato in passato». E’ uno dei passaggi chiave dell’intervento con cui il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha replicato ieri all’interrogazione presentata dal deputato Vito De Filippo (Pd), che chiedeva ragguagli sulla clausola del Patto della Salute in cui si lega il finanziamento del Ssn all’andamento del Pil. «Non appena sono venuta a conoscenza di questa clausola finanziaria che vincola l’incremento del Fondo al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica» ha risposto Grillo «ho chiesto un incontro al ministro Tria, dal quale mi recherò insieme al presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Stefano Bonaccini, perché ribadisca l’impegno dell’intero Governo a confermare un quadro di risorse certe da destinare alla sanità pubblica».

Dopo anni di progressivi e inesorabili disinvestimenti nella sanità pubblica, ha continuato Grillo «questo Governo ha effettuato, praticamente alla prima occasione e cioè nella sua prima Legge di Bilancio, una scelta di campo che io considero estremamente qualificante e dunque irreversibile. Così possiamo finalmente ridiscutere in quest’aula di un aumento del finanziamento del Fondo sanitario nazionale pari a 2 miliardi di euro per il 2020 e ulteriori 1 miliardo e mezzo per il 2021». Si tratta di aumenti, ha ammesso il Ministro «condizionati all’adozione del Patto della salute 2019-21, per cui ai maggiori investimenti deve corrispondere un impegno a realizzare azioni che portino ad un effettivo miglioramento del sistema, a beneficio finale ed esclusivo dei cittadini che tali investimenti pagano con le loro tasse». Ma, ha ribadito ancora Grillo, «come ministro della salute intendo svolgere il ruolo di garante di questo accordo, in nome del quale, in un contesto di grande serietà e collaborazione, è stato già avviato il percorso che porterà alla stipula del Patto della salute».

Non va infine dimenticato, ha concluso il Ministro, che la clausola sugli obiettivi di finanza pubblica «era stata in realtà inserita nel precedente Patto della salute, varato proprio dal Governo del Partito Democratico. E produsse i suoi effetti, perché il Fondo sanitario nazionale avrebbe dovuto ammontare a 115,5 miliardi e invece venne finanziato per 111 miliardi. Ecco, noi non vogliamo fare assolutamente lo stesso errore fatto in quella circostanza dal Partito Democratico».