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Grillo su Manovra: priorità ridurre la spesa privata. Le opzioni sui farmaci

15 Settembre 2018

Ci sono governo della spesa farmaceutica e ticket tra le priorità sulle quali sta lavorando il dicastero della Salute in vista della prossima Manovra. Lo ha detto lo stesso ministro, Giulia Grillo (nella foto con il direttore di Oms Europa, Zsuzsanna Jakab), presentando la 68a Sessione del Comitato regionale europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, in programma a Roma dal 17 al 20 settembre. «Stiamo lavorando sulla spesa out-of pocket (cioè sostenuta dagli italiani, ndr), tutti ci vogliono mettere le mani mentre noi vogliamo ridurla facendo efficienza e appropriatezza» ha detto il Ministro «ma anche riducendo i ticket su farmaci e specialistica. Le prime interlocuzioni che abbiamo avuto con il Mef su questo argomento, in vista della Legge di Bilancio, sono incoraggianti». E alla domanda se sia in vista un aumento del Fondo sanitario per il 2019, il Ministro risponde: «Qualche segnale positivo c’è, ma una certezza assoluta no».

A dare una misura degli obiettivi sono i numeri: attualmente la spesa sanitaria privata ammonta in Italia al 23%, quando la raccomandazione dell’Oms è che non superi il 15%. Le due voci dal peso maggiore sono le cure odontoiatriche e i farmaci, i quali nel 2017 hanno portato via dalle tasche degli italiani circa 8,8 miliardi di euro. Questa cifra, a sua volta, è la somma della spesa sostenuta dagli assistiti per i farmaci di fascia C (quasi 2,9 miliardi, +8,8% sull’anno precedente), i farmaci di fascia A acquistati con ricetta bianca (1,3 miliardi, +0,6%), i Sop-Otc (3 miliardi, +12,4%) e le compartecipazioni (1,5 miliardi, +0,6%). Queste ultime, in particolare, comprendono i ticket sulle ricette e sugli equivalenti, la differenza tra “off patent” dispensato e quota di rimborso. E uno studio pubblicato a luglio dalla Fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze) rivelava che nel quadriennio 2014-2017 la spesa per ticket è calata del 7,7%, quella per gli equivalenti è aumentata del 7,9%.

Il mazzo di misure dal quale il Ministero potrà pescare per contenere la spesa out of pocket degli italiani sulla farmaceutica, dunque, sembra abbastanza ristretto: esclusi tagli ai ticket sulle ricette, che costringerebbero le Regioni a coperture aggiuntive, non restano che le compartecipazioni sugli equivalenti e sui farmaci di fascia C e A privata. Nel primo caso, si possono ipotizzare interventi a sostegno dei generici dal prezzo più basso (le Regioni di recente hanno riproposto l’esclusione dalla rimborsabilità degli equivalenti che mantengono le differenze di prezzo più elevate), per fascia A e C non c’è bisogno di dire quali sono le misure che potrebbero convincere il ministro Grillo.

Spesa out of pocket a parte, alla presentazione dell’evento romano dell’Oms sono stati passati in rassegna anche i numeri che fotografano lo stato di salute del nostro Paese. Siamo secondi in Europa per aspettativa di vita, ha detto il Ministro, ma «la nostra attenzione deve spostarsi sulle popolazioni più giovani, in cui si registrano segnali d’allarme non più trascurabili». Italia tra i migliori in Europa anche nell’incidenza dei danni da fumo, alcol, sovrappeso e obesità. Ma anche in questo caso, le statistiche sono molto meno positive tra gli adolescenti. E se un italiano su cinque è obeso, tra i maschi 15enni il tasso è del 26%.

Siamo ai gradini più bassi delle classifiche europee, invece, nelle resistenze antimicrobiche (sintomo di un consumo di antibiotici di ultima generazione ancora eccessivo e inappropriato) e nella copertura vaccinale, che rimane al di sotto della soglia ottimale, fissata dall’Oms al 95%. E infatti, l’Italia è tra i Paesi europei più colpiti dall’attuale epidemia di morbillo.