attualita

Hausermann (Assogenerici): sbagliato cambiare remunerazione per superare la 405

2 Aprile 2019

Per superare distribuzione diretta e legge 405/2001 non occorre cambiare la remunerazione delle farmacie ma va cercata un’alleanza tra tutte le componenti della filiera per portare sul territorio tutti i farmaci di più recente generazione non appena scadono di brevetto. E’ la riflessione che arriva dal presidente di Assogenerici, Enrique Hauserman, a margine del convegno di Federfarma Lombardia sul valore della farmacia nel sistema sanitario regionale.

Presidente, la distribuzione diretta continua a rappresentare una spina nel fianco di industriali e farmacisti. Si riuscirà mai a disinnescare questa vera e propria mina?
Sì, se ci sarà la volontà politica e se gli attori della filiera sapranno trovare la necessaria coesione. Però dobbiamo volerlo. Io continuo a dire che la diretta ha motivazioni soltanto economiche, ma non nel senso che intende la parte pubblica: questo tipo di distribuzione crea risparmio non per le sue particolari modalità distributive, ma perché rende ai pazienti più complicato l’accesso ai farmaci e quindi riduce la platea di chi effettivamente li consuma.

Per superare la 405, Federfarma nazionale sta ragionando su una riforma della remunerazione…
Non è la strada giusta. La farmacia mantenga il margine sul prezzo: si dovesse passare a un sistema misto o peggio ancora alla sola quota fissa a scatola, l’industria ne uscirebbe paralizzata e la farmacia perderebbe il proprio potere negoziale. E non avrebbe alcuna garanzia di stabilità, perché sarebbe alla mercé dei budget annuali: come accade in altri Paesi, all’inizio di ogni esercizio di bilancio lo Stato deciderebbe per decreto cosa dare alle farmacie e i titolari non potrebbero far altro che subire. L’industria, poi, finirebbe sotto il giogo delle gare centralizzate di acquisto.

Ma allora dove si dovrebbe cementare l’alleanza di cui diceva?
A livello politico. Con Farmindustria lavoriamo da qualche anno in modo molto stretto, bisognerebbe instaurare la stessa collaborazione anche con gli altri attori della filiera. Con l’obiettivo di portare i farmaci sul territorio non appena scadono di brevetto: oggi ci sono tre categorie – i respiratori, gli antidiabetici e gli anticoagulanti orali – che potrebbero imboccare fin da subito questa strada.