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Il Corriere della Sera loda i risparmi dell’online sugli otc ma i dati sono sbagliati

19 Dicembre 2019

Sta facendo discutere, sui social più frequentati dai farmacisti, l’articolo pubblicato ieri dal Corriere della Sera che spiega come acquistare online i farmaci da banco e «risparmiare fino al 30%». Ovviamente il servizio non è piaciuto ai più, per colpa innanzitutto di un titolo che pare confezionato per fare effetto. Ai farmacisti che, magari, già temono di dover rintuzzare sfoghi astiosi e battute maliziose provenienti dall’altra parte del banco, interesserà però sapere che il servizio del quotidiano milanese sbaglia clamorosamente bersaglio.

I dati snocciolati dall’articolo, infatti, sono ripresi fedelmente da un comunicato stampa di Idealo, portale internazionale di comparazione dei prezzi. In sostanza, un sito che setaccia la rete e i principali portali di e-commerce per aiutare i navigatori a trovare le offerte più convenienti per categoria merceologica. Il comunicato non è neanche recentissimo (risale al settembre scorso) ed era stato diffuso per pubblicizzare l’apertura di una nuova sezione di Idealo.it dedicata – per l’appunto – alla comparazione dei prezzi dei farmaci da banco.

Il testo, così, offre alcune statistiche tratte dalle navigazioni effettuate sul sito: i farmaci più richiesti, le differenze di prezzo riscontrate, i periodi dell’anno in cui si concentrano le ricerche. In diversi casi saltano fuori indicazioni tutt’altro che eclatanti (le interrogazioni sugli antistaminici raggiungono il picco ad aprile, i prezzi calano al loro valore più basso a giugno), in altri invece arrivano suggerimenti perl’acquisto che sembrano preziosi (dicembre è il mese in cui i prezzi online dei farmaci da banco sono più alti; a giugno ci sono le occasioni migliori su antinfiammatori e cardiovascolari; il Voltaren si acquista meglio a ottobre).

Per il Corriere, l’analisi riflette «le intenzioni di acquisto degli e-consumer italiani ed europei relative a farmaci e medicinali otc». Le elaborazioni, infatti, non derivano da dati di navigazione del sito italiano di Idealo (e come potrebbero, visto che la sezione Farmaci da banco è stata aperta soltanto da un paio di mesi) bensì da quelli dei siti tedesco, austriaco e spagnolo, dove il comparatore dei prezzi per i “senza ricetta” è in funzione già da tempo.

Che i dati riguardino non l’Italia ma tre Paesi suoi vicini lo ammette anche il comunicato: «Il risparmio massimo medio per ogni categoria oggetto di studio è stato calcolato sulla base dei prezzi medi mensili per tali categorie in Germania, Spagna e Austria; periodo da settembre 2018 ad agosto 2019». E ancora: «Dato che la categoria italiana è stata appena aperta, i dati demografici presenti nello studio sono da considerarsi esclusivamente relativi al portale tedesco di idealo; periodo di riferimento, dal 20 settembre 2018 al 19 settembre 2019». E per finire: «Il risparmio massimo medio per il farmaco antinfiammatorio Voltaren è stato calcolato sulla base dei prezzi medi mensili del portale tedesco di Idealo».

Il Corriere, però, queste avvertenze non le riporta, anche perché se lo avesse fatto l’articolo avrebbe perso ogni rilevanza. Come si sa, infatti, in Germania il mercato dell’e-commerce farmaceutico ha dimensioni nettamente maggiori del nostro (circa sei volte) e dunque le dinamiche dei prezzi sono del tutto diverse e incomparabili con la realtà italiana. Ora i farmacisti sanno come replicare a eventuali appunti dei clienti più “spinosi”.