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Influenza 2021-2022, le previsioni degli esperti e le opinioni degli italiani

29 Settembre 2021

Oltre l’80% della popolazione italiana dichiara di essere più attenta che in passato alla propria salute e alla prevenzione. E’ quanto rivela una ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, l’associazione che rappresenta l’industria dell’automedicazione. Proprio il ricorso ai farmaci sop è per il 67,8% degli intervistati il comportamento di cura più diffuso in caso di sintomi influenzali. In generale, alla loro comparsa il 42,9% degli italiani ritiene che la cosa più saggia sia mettersi a riposo, assumere farmaci da banco e contattare il medico solo se dopo tre giorni non si nota un miglioramento. In particolare, il 46,6% delle donne dichiara di ricorrere ai sop solo se la situazione non migliora dopo qualche giorno, mentre gli uomini che tendono ad assumere comportamenti in apparenza più risolutivi ma non sempre corretti, come il ricorso all’antibiotico. Cauti anche i giovani sotto i 24 anni, che dichiarano di allarmarsi alla comparsa di più sintomi tra spossatezza, dolori alle ossa, raffreddore, mal di testa e febbre.

Ma quali sono le previsioni per la stagione influenzale entrante? Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la Salute dell’università degli Studi di Milano, quest’autunno dovrebbe concretizzarsi «uno scenario leggermente diverso dall’anno scorso, nonostante la convivenza con il covid: con l’avanzamento della campagna vaccinale e l’allentamento delle restrizioni, il virus dell’influenza avrà maggiore possibilità di circolare».

Per questo, ha detto Pregliasco nella conferenza stampa organizzata da Assosalute per presentare la ricerca Human Highway, «possiamo aspettarci un aumento dei casi, anche se le misure di prevenzione e i comportamenti adottati per limitare la diffusione del Sars-CoV2 continueranno ad avere un ruolo importante sulla diffusione dell’influenza».

La vaccinazione antinfluenzale, dunque, rimarrà fondamentale come forma di protezione per sé stessi e per tutelare i soggetti più deboli da eventuali complicanze dell’influenza. Inoltre, considerata la convivenza con il covid-19, resterà particolarmente utile nella diagnosi differenziale tra i due virus. «Questo» ha sottolineato Claudio Cricelli, presidente della Simg «soprattutto se si considera l’attuale incidenza della variante Delta e la sua sintomatologia di esordio. che risulta essere meno legata alla dispnea delle basse vie respiratorie ma interessa maggiormente le alte vie aeree rendendo le due malattie respiratorie virali in alcuni casi sovrapponibili».

Per tale motivo, è il consiglio di Cricelli, al manifestarsi dei primi sintomi influenzali sarebbe bene segnalare immediatamente il caso al medico curante, che già al telefono potrà fornire indicazioni e consigli. «Raccomando inoltre di evitare gli spostamenti» conclude «o meglio rimanere a casa, possibilmente isolandosi, per limitare il più possibile i contatti con le altre persone, a scopo preventivo».