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L’Ecdc: ultime varianti più contagiose, rischio alto se si allenta il distanziamento

16 Febbraio 2021

Il rischio di una nuova ondata pandemica spinta dalle ultime varianti di covid è a un livello «alto-molto alto» per la popolazione europea e «molto alto» per le fasce vulnerabili. E’ la valutazione formulata dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nell’ultimo aggiornamento del suo rapporto di Risk assessment: «Diversi Paesi Ue hanno osservato nelle ultime settimane un calo dell’incidenza complessiva della Sars-Cov-2» scrive l’Ecdc «tuttavia dal 21 gennaio è stato registrato un aumento sostanziale del numero e della percentuale di casi covid della variante B.1.1.7, segnalati per la prima volta nel Regno Unito. L’Irlanda riferisce che B.1.1.7 sarà il ceppo dominante della Sars-Cov-2 circolante e, sulla base delle traiettorie di crescita osservate, molti altri Paesi si aspettano una situazione simile nelle prossime settimane».

La variante B.1.351, prosegue l’analisi, è stata segnalata sempre più spesso anche nei paesi Ue, sovente in correlazione (ma non solo) a viaggi e spostamenti. La variante brasiliana P.1 è stata finora segnalata a livelli inferiori, probabilmente perché anch’essa correlata a viaggi con il Paese sudamericano, dove sembra si stia diffondendo.

La variante B.1.1.7, osserva ancora l’Ecdc, sembra essere più contagiosa rispetto ai ceppi precedenti e può causare infezioni più gravi. Diversi Paesi in cui la variante è diventata dominante hanno visto rapidi incrementi dell’incidenza. Ciò ha comportato un aumento dei ricoveri ospedalieri, sistemi sanitari sovraccaricati e un eccesso di mortalità. Anche B.1.351 mostra maggiore capacità di contagio e ci sono prove che alcuni dei vaccini covid finora autorizzati hanno efficacia ridotta nei confronti di questa variante.

Le proiezioni, conclude l’Ecdc, dicono che a meno di un rafforzamento delle misure di sicurezza è probabile un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati a covid: «L’allentamento prematuro delle misure porterà a un rapido aumento dei tassi di incidenza e all’incremento dei casi gravi e della mortalità. I ritardi nell’approvvigionamento, nella distribuzione e nella somministrazione dei vaccini, qualora si verificasse, ritarderebbe anche la possibilità di alleggerire le misure preventive». È dunque necessaria una rapida diffusione dei vaccini tra i gruppi prioritari, per ridurre i ricoveri ospedalieri, i ricoveri in terapia intensiva e i decessi.