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Obesità infantile, Helpcode: Italia peggiore in Europa nella fascia 6-9 anni

10 Ottobre 2019

Siamo il Paese della dieta mediterranea ma anche quello che in Europa evidenzia la maggiore incidenza di obesità e sovrappeso tra i bambini: uno su tre nella fascia d’età 6-9 anni, un record che ci mette al primo posto in classifica davanti a ciprioti, greci e spagnoli. È quanto emerge dalla seconda edizione del Report sulla malnutrizione infantile di Helpcode, che oggi – in occasione della Giornata mondiale contro l’obesità – presenta l’edizione 2019 della campagna “C’era una volta la cena”.

Nel nostro Paese sono circa 100mila, dice il report, i bambini obesi o in sovrappeso, con una netta prevalenza dei maschi (21%) sulle femmine (14%). A livello mondiale, invece, il numero di bimbi sonno i cinque anni affetto da problemi di peso è in costante aumento e ha ormai superato i 40 milioni, 10 in più rispetto al 2000. I costi sociali ed economici che ne derivano sono enormi e globalmente vengono stimati in circa 500 miliardi di dollari l’anno.

Dalla ricerca, inoltre, emerge netta ancora una volta la causalità tra malnutrizione infantile e bassa scolarizzazione: l’incidenza dell’obesità si dimezza quando la madre ha un titolo di studio elevato. «Non a caso» spiegano gli autori del report «le famiglie del centro e del sud d’Italia, con livelli di istruzione, oltre che di reddito, più bassi rispetto alla media nazionale, registrano un’incidenza maggiore del fenomeno». La maglia nera va ai bambini campani (oltre il 40% è in sovrappeso od obesi), seguiti dai coetanei di Molise, Calabria, Sicilia, Basilicata e Puglia. L’educazione alimentare è una delle armi principali a disposizione nel contrasto alla malnutrizione e per questo il report propone quest’anno il decalogo della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) con le 10+1 regole per una corretta alimentazione nei primi due anni di vita (scaricabile dal sito https://ceraunavoltalacena.it).

E a proposito di pediatri, uno studio della Fimp Napoli su circa 300 bimbi con meno di 36 mesi conferma la relazione tra intervento precoce del medico e prevenzione dello sviluppo di obesità e patologie correlate: l’analisi dei dati preliminari, in particolare, rivela che fino a tre anni la prevalenza dell’obesità è ancora bassa ma è già possibile identificare i bambini a rischio di sovrappeso e mettere in atto la giusta prevenzione.