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Passi: la condizione sociale incide sulla percezione dello stato di salute

24 Maggio 2019

La percezione del proprio stato di salute varia in base alle condizioni economiche dell’individuo: in media, ammontano al 30% gli italiani che ritengono di non godere di buona salute, ma tra i più abbienti l’incidenza cala al 23% mentre tra i poveri sale al 43%. E’ una delle evidenze che emergono dai dati raccolti nel quadriennio 2015-2018 dalla Sorveglianza Passi (Progressi per le aziende sanitarie per la salute in Italia), coordinata dall’Istituto superiore di sanità. «Le differenze sociali nella salute e nell’accesso alla prevenzione» spiegano i ricercatori dell’Iss «si aggiungono alle differenze geografiche a svantaggio delle regioni del Sud e delle Isole, dove si concentrano povertà e carenza nell’offerta di programmi di prevenzione e servizi di cura».

Tra le persone socialmente vulnerabili per difficoltà economiche o bassa istruzione, poi, si osserva un’incidenza più elevata di stili di vita non salutari, come l’abitudine al tabagismo, la sedentarietà, lo scarso consumo di frutta e verdura, l’obesità o condizioni di rischio cardiovascolare come il diabete o l’ipertensione». In particolare, tra le persone con forti difficoltà economiche il 34% fuma (tra gli abbienti sono il 22%), il 46% è sedentario (vs 28%) e soltanto il 9% consuma almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno (vs 11%). Inoltre, l’8% è affetto da diabete (il 3%) e il 25% doffre di ipertensione (18%). Anche l’istruzione fa la differenza: fuma il 24% delle persone con basso titolo di studio (19% tra i laureati), il 50% è sedentario (26%), il 25% obeso (6%), il 16% ha il diabete (2%) e il 43% è iperteso (vs 13%).

«Nelle Regioni in cui l’offerta di programmi organizzati è ampia, come nel nord e centro Italia» siegano ancora i ricercatori dell’Iss «è maggiore la quota di persone che fa prevenzione nell’ambito dei programmi organizzati, rispetto alla quota di persone che lo fa per iniziativa spontanea; invece, nelle Regioni in cui l’offerta di programmi organizzati non è ancora sufficiente e non raggiunge la totalità della popolazione target (come nel sud Italia), la quota dello screening spontaneo è rilevante e talvolta maggiore, senza però riuscire a compensare la mancanza di offerta dei programmi organizzati, per cui il numero totale di persone che fa prevenzione (dentro o fuori i programmi organizzati) resta comunque più basso che nel resto del Paese».