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Patto Salute, il ministro Grillo: clausola finanziaria irricevibile

7 Giugno 2019

La sanità pubblica ha già dato il proprio contributo alla sostenibilità dei conti pubblici e quindi è «irricevibile» la clausola di salvaguardia contenuta all’articolo 1 della bozza di Patto per la Salute che «sta circolando in queste ore». E’ la dichiarazione diffusa ieri dal ministro Grillo dopo le proteste sollevate mercoledì dalle Regioni per la disposizione del Patto che subordina gli aumenti del Fondo sanitario (2 miliardi nel 2020 e 1,5 nel 2021) alla tenuta dei conti pubblici. «Questa clausola» dice il Ministro «per me è inaccettabile e voglio precisare che è stata voluta dagli uffici del Mef». La clausola, prosegue Grillo, è identica «a quella presente nel precedente Patto 2014-16 varato dal Partito democratico che, pur prevedendo per l’erogazione dei Lea un finanziamento di 115,5 miliardi, ne ha concretamente messi a disposizione 111».

Questo schema, promette il Ministro, «non si ripeterà più: la sanità ha già dato tutti i contributi che poteva dare, non è più possibile prendere un centesimo. L’automatismo, che subordina il finanziamento della sanità alle dinamiche del Pil, io non lo condivido. Proprio perché ritengo che il Patto che si sottoscrive tra Governo e Regioni sia un momento politicamente importante, che può arricchirsi del contributo di tutti gli attori della sanità, nei prossimi giorni voglio organizzare un momento di partecipazione con i protagonisti del sistema salute».