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Una proposta per mettere a fattore comune l’innovazione in farmacia

25 Aprile 2018

(di Vincenzo De Filippo*).

Nel settore della salute stiamo assistendo a due tendenze molto diverse tra loro. Da una parte registriamo la crescente diffusione delle patologie croniche. Dall’altra assistiamo a una crescente domanda di salute intesa non più come cura o difesa dalla malattia, ma anche come bisogno di stare bene anche con se stessi, sentirsi in forma. L’innovazione è la risposta a entrambe le tendenze e la farmacia è il luogo dove tale innovazione può essere trasferita al cittadino.

Nel caso delle patologie croniche, l’erogazione di farmaci innovativi e la definizione di nuovi modelli di gestione dei pazienti sono l’obiettivo cui tende il sistema. Stessa cosa per quanto riguarda il benessere: soluzioni innovative, supporti informatici, modelli di comportamento e nuovi strumenti di comunicazione costituiscono l’evoluzione auspicabile per andare incontro ai bisogni espressi dalla popolazione. Entrambi i temi sono fortemente sentiti dalle farmacie, che costituiscono il primo punto di riferimento sul territorio per la loro capillarità, accessibilità, professionalità, attenzione alle esigenze delle persone.

L’interesse all’innovazione, in particolare, è evidente nell’informatizzazione, che in questi anni ha consentito alle farmacie di mettere a disposizione della parte pubblica tutti i dati sui farmaci erogati in regime di Ssn, garantendo un puntuale monitoraggio dei consumi e della spesa. Grazie a questi dati la spesa farmaceutica convenzionata è da tempo sotto pieno controllo. L’informatizzazione, inoltre, può aumentare la compliance, un obiettivo imprescindibile per garantire la sostenibilità del sistema attraverso il miglioramento dei risultati terapeutici e la riduzione ricoveri da inappropriatezza.

Le farmacie, quindi, esprimono la loro disponibilità e il loro impegno quotidiano a fornire un servizio sempre più vicino ai bisogni di una popolazione che invecchia, un servizio che deve essere anche sempre più aderente alle linee guida di politica sanitaria ed economica dello Stato e delle Regioni. La farmacia non è un esercizio commerciale, ma un presidio del Ssn. Al contempo, però, le farmacie chiedono alla parte pubblica, sia a livello nazionale che regionale, di guardare alla filiera e al farmaco non più come a una voce di costo da comprimere, ma come uno strumento di salute e di risparmio su cui investire. Sarebbe per esempio importante che tutte le iniziative promosse sul fronte della sanità digitale venissero in qualche modo coordinate e indirizzate verso alcuni obiettivi prioritari condivisi tra Regioni, operatori, aziende e associazioni dei malati. Da parte delle farmacie c’è la piena disponibilità a collaborare e a condividere reti e strumenti, nell’ottica di rafforzare il sistema di assistenza territoriale e di far crescere la cultura e la consapevolezza dei cittadini nel campo della salute.

(*) Presidente di Federfarma Calabria