dalla lombardia

Dpcm 8 marzo, lettura ragionata delle misure per la farmacia

9 Marzo 2020

Divieto di entrare o uscire dalla Lombardia così come da altre 14 province, «salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Obbligo tassativo di permanenza nell’abitazione «per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al virus» e forte raccomandazione ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5° C perché facciano altrettanto. Invito ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere tra i lavoratori dipendenti congedi ordinari e ferie, eccezion fatta per il personale sanitario e tecnico nei confronti del quale invece i congedi sono sospesi. Le attività commerciali diverse da bar e ristoranti possono aprire «a condizione che il gestore garantisca un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro».

Sono alcune delle disposizioni impartite dal Governo con il dpcm approvato ieri (8 marzo) e pubblicato lo stesso giorno sulla Gazzetta ufficiale, un pacchetto di misure che alza nettamente verso l’alto l’asticella dell’emergenza e irrigidisce le misure di prevenzione e contenimento. Di fatto si allargano le zone rosse, che in Lombardia arrivano a coincidere con il territorio dell’intera regione, e si accresce la severità delle disposizioni di “distanziamento sociale”, l’unica vera arma – a detta di esperti ed epidemiologi – con cui oggi si può frenare la diffusione del virus.

Le disposizioni, quelle sanitarie in particolare, hanno valore anche per le farmacie, soprattutto lombarde: come ha ricordato di recente la Regione, i presidi dalla croce verde svolgono un ruolo essenziale, sono convenzionati con il Ssn e assicurano l’assistenza farmaceutica, che è ricompresa nei Livelli essenziali di assistenza. Per tale motivo, Federfarma Lombardia ha diffuso ieri una circolare che passa in rassegna analiticamente le misure impartite dal dpcm e quindi propone agli iscritti una lettura ragionata dei provvedimenti che li riguardano:

  1. Le farmacie devono rimanere aperte, a battenti aperti, anche nei centri commerciali che verranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi; eccezionali chiusure o limitazioni di orario o di apertura potranno essere autorizzate solo dall’Ats competente in sinergia con la Prefettura.
  2. In caso un componente dello staff della farmacia contragga il covid-19, va contattata l’Ats per concordare gli interventi da mettere in campo, anche alla luce delle singole situazioni di ogni farmacia.
  3. Le farmacie devono adottare e diffondere le misure igienico-sanitarie ufficiali e devono rispettare il decalogo elaborato dalla Fofi.
  4. Il decreto raccomanda di mettere a disposizione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
  5. Il titolare/direttore della farmacia deve contingentare l’accesso in modo da «evitare affollamenti, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e da «garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro» dalle altre persone». Federfarma Lombardia ha predisposto un modello di avviso che le farmacie possono stampare e appendere all’ingresso dell’esercizio, ma è consentito anche utilizzare i cartelli per il rispetto della privacy. Chi viola le disposizioni può essere punito con la sospensione dell’attività.
  6. Farmacisti e collaboratori possono continuare a spostarsi tra abitazione e farmacia anche quando questo comporta il valicamento delle zone rosse; il dpcm ammette tale evenienza in caso di comprovate esigenze lavorative e l’impossibilità di ricorrere al lavoro agile (smart working). Anche in questo caso, Federfarma ha predisposto un modulo standard per l’autocertificazione degli iscritti, in attesa che le autorità predispongano propri modelli come accaduto nel lodigiano.
  7. Per il personale che svolge mansioni prevalentemente amministrative, il titolare/direttore può ricorrere al lavoro agile qualora la struttura Ict della farmacia lo consenta.
  8. In caso di calo degli accessi, soprattutto nelle zone turistiche e di passaggio, il titolare/direttore, alla luce può valutare «la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie».

Le indicazioni di cui sopra, spiega Federfarma Lombardia nella circolare, «potranno essere aggiornate nei prossimi giorni anche in seguito a incontri con le Istituzioni». Il presidente della Regione Attilio Fontana, ricorda ancora il sindacato regionale, ha dichiarato alla stampa che non ci sarà nessun blocco delle attività produttive, delle attività lavorative e dei trasporti di merci da e per la Lombardia. Dunque, si possono escludere ripercussioni sull’approvvigionamento dei farmaci.