dalla lombardia

Milano, il comune di Sesto San Giovanni dismette le farmacie

31 Luglio 2018

Dismissione totale. E’ la strada imboccata dall’amministrazione di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, con l’approvazione e pubblicazione dell’avviso di gara pubblica che mette in vendita il 100% di Farmacie comunali srl, la società cui fanno capo i dieci esercizi pubblici del comune più il magazzino. Base d’asta 12,3 milioni di euro, ossia la cifra risultante dalla perizia che nei mesi l’amministrazione comunale aveva commissionato a uno studio monzese di commercialisti.

La vendita è l’ultimo atto di una storia che va avanti tra le turbolenze da più di un quinquennio: i problemi di bilancio del 2012, la minaccia del fallimento evitata per un soffio con il commissariamento, la trasformazione da azienda speciale a srl, l’ispezione a sorpresa del Mef nell’autunno 2016 e le irregolarità emerse. Il 2017, infine, si chiude per la società con un risultato di esercizio di 347mila euro e a gennaio viene prorogato l’affitto (in scadenza) alla bresciana Cef del magazzino all’ingrosso.

A chi si presenterà all’asta, l’avviso pubblico chiede il possesso di adeguata capacità economica e finanziaria e una cauzione pari al 10% della base di gara, vale a dire 1.232.239 euro. Chi acquisterà dovrà effettuare il pagamento al Comune in un’unica soluzione o in due rate con acconto del 50% alla sottoscrizione e saldo entro 6 mesi. «I rapporti di lavoro continueranno ad avere corso» ha rassicurato il sindaco, Roberto Di Stefano «è una clausola dell’avviso e ai dipendenti continuerà ad applicarsi il contratto collettivo nazionale di lavoro in essere, col mantenimento di ogni effetto giuridico ed economico».

«Un altro comune mette in vendita le sue farmacie» è invece il commento della presidente di Federfarma Milano e Lombardia, Annarosa Racca «e così facendo rinuncia a esercitare quel ruolo sociale che è all’origine della nascita delle farmacie comunali. Il sindacato dei titolari di farmacia privata vigilerà sulla dismissione e cercherà per quanto possibile di preservare qualità ed equilibrio del servizio in questa parte dell’hinterland milanese».