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Bari, polemica rientrata sull’emendamento in tema di servizio notturno

9 Gennaio 2019

Federfarma Bari, d’intesa con le altre associazioni provinciali dei titolari pugliesi, lavorerà per avviare assieme alla politica regionale un percorso di revisione della legge 5/2014 su turni e orari delle farmacie, in modo da rimuovere le criticità generate dall’emendamento sulla dispensazione di Sop e Otc nel servizio notturno. E’ quanto deciso dal direttivo del sindacato barese nella seduta di consiglio di ieri, convocata per discutere delle nuove norme introdotte a sorpresa nella Finanziaria regionale per il 2019. C’era chi aveva preannunciato una riunione al calor bianco, nella quale sarebbe stato chiesto alla presidenza di dare conto del provvedimento, passato a sorpresa e contestato dalla gran parte dei titolari di farmacia che espletano il notturno “a chiamata”. Invece Vito Novielli, che oltre a guidare Federfarma Bari è alla presidenza anche dell’Unione regionale, ha spento sul nascere tutte le contestazioni con documenti e circolari che dimostrano la tesi già sostenuta l’altro ieri dall’Ordine dei farmacisti del capoluogo. E cioè che l’emendamento, in realtà, non aggiunge nulla di nuovo a un quadro normativo già consolidato da tempo.

A conferma, in particolare, Novielli ha ricordato una sentenza della Corte di Cassazione risalente al 2012, dalla quale si desume che il servizio notturno espletato dalle farmacie non serve a coprire le sole emergenze ma è un prolungamento del servizio pubblico ordinario. In aggiunta, sono state riprese le circolari con cui Federfarma nazionale nel 2011 e l’Ordine dei farmacisti di Bari-Bat nel 2014, all’indomani dell’entrata in vigore della legge pugliese sugli orari, avvertivano che le farmacie soggette al servizio notturno “a chiamata” non possono rifiutarsi di dispensare in assenza di ricetta della guardia medica ma limitarsi a valutare l’effettiva necessità. In sostanza, è emerso nel corso della seduta, le farmacie pugliesi in servizio notturno a chiamata (cioè ubicate nei comuni con meno di 40mila abitanti) che dal 2014 a oggi hanno rifiutato l’erogazione urgente di un Sop-Otc perché il richiedente era privo di ricetta medica, hanno rischiato di incorrere inconsapevolmente nel reato di interruzione di servizio pubblico.

Chiarito il quadro, il consiglio di Federfarma Bari si è quindi chiuso con l’impegno di lavorare d’intesa con le altre associazioni provinciali per concertare con la politica regionale un aggiornamento della legge del 2014 che rimuova le spine comunque apportate dall’emendamento. In particolare, servono chiarimenti sul significato del termine «necessità» che ora rappresenta il discrimine con cui il farmacista valuta le richieste di erogazione d’urgenza. Le farmacie, è la richiesta, non possono essere esposte al rischio di denunce ritorsive da parte di assistiti dalle pretese eccessive.

Il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari e Bat, Luigi D’Ambrosio Lettieri, ha chiesto dal canto suo che la Regione rimuova con urgenza la norma della 5/2014 che obbliga i farmacisti a prestare in farmacia il servizio notturno a battenti chiusi nei comuni tra i 40mila e gli 80mila abitanti. Venerdì prossimo è prevista una seduta del Consiglio regionale degli ordini nel quale si affronterà il tema.