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Dai report Aifa sulle spese regionali il “sottosopra” dell’Emilia-Romagna

23 Ottobre 2018

La regione del sottosopra, dove le cose vanno alla rovescia rispetto al resto del Paese. Difficile definire altrimenti l’Emilia-Romagna, almeno a leggere i numeri che l’Aifa snocciola nel report sulla spesa farmaceutica sostenuta dalla Regione nel 2017. Si tratta di uno dei 21 fascicoli pubblicati nei giorni scorsi dall’Agenzia del farmaco per approfondire cifre e dinamiche della spesa (convenzionata e per acquisti diretti) affrontata dai singoli governi regionali. E’ la prima volta che l’Aifa propone un’analisi con questo livello di dettaglio e le fotografie che ne emergono offrono materiale sufficiente a molti mesi di discussioni e dibattiti.

E’ il caso, per esempio, dell’Emilia Romagna: che la Regione coltivi una particolare predilezione per acquisti diretti e distribuzione altrettanto diretta non è un mistero, ma le cifre del report che l’Aifa le dedica danno una misura stridente di questa inclinazione. Si vedano soltanto le differenze della spesa procapite: nella convenzionata, la regionale ammonta a 131,27 euro e quella nazionale a 173,21 (differenza, +41,94 euro a favore della media Italia); negli acquisti diretti, invece, l’Emilia Romagna spende 205,75 euro procapite mentre la media nazionale si ferma a 194,58 (differenza -11,17 euro).

Ma un’immagine ancora più fedele del “sottosopra” emiliano-romagnolo lo offre l’istogramma “a bersaglio” con cui l’Aifa mette a confronto spesa regionale e spesa nazionale nelle singole categorie Atc (primo livello). Nella convenzionata (bersaglio a sinistra), la spesa regionale risulta di gran lunga inferiore a quella nazionale tranne che in due categorie, S-Organi di senso (tra i più precritti brinzolamide/timololo, tafluprost, timololo/bimatoprost, timololo/travoprost, timololo, bimatoprost, dorzolamide /timololo, latanoprost) e P-Antiparassitari (idrossiclorochina). Negli acquisti diretti, invece, la spesa regionale è nettamente superiore a quella nazionale in tutte le categorie Atc di primo livello, fatta eccezione per il gruppo M-Sistema muscolo-scheletrico, S-Organi di senso (tra i più prescritti antineovascolarizzanti, corticosteroidi non associati analoghi delle prostaglandine, betabloccanti, anticolinergici) e B-Sangue e organi emopoietici (fattori della coagulazione del sangue, inibitori del fattore Xa diretto, eparinici).

 

Saranno dati che di certo finiranno sul tavolo di negoziazione tra Regione e farmacie pubbliche e private per il rinnovo dell’accordo sulla dpc, in scadenza a fine anno. Quando però non si sa, visto che i sindacati (Federfarma e Assofarm) stanno apettando da più di un mese la convocazione dell’assessorato alla Salute.