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Diretta: dalla Puglia altra storia di disservizio, dalle Marche caso “virtuoso”

9 Luglio 2020

Arriva da Massafra, cittadina di 32mila abitanti in provincia di Taranto, l’ultima storia di disservizio della distribuzione diretta, caso per nulla isolato di una burocrazia pubblica che continua a considerare sudditi gli assistiti e rassegnati i pazienti. A raccontarla alcuni articoli della stampa locale, che riprendono la testimonianza-denuncia di un consigliere regionale: davanti all’ospedale di Massafra, che ospita il Pta (Presidio territoriale di assistenza, l’equivalente di una Casa della Salute) e la farmacia ospedaliera, anziani e malati oncologici cominciano a fare la fila già di prima mattina per ritirare i farmaci della diretta, nonostante lo sportello apra soltanto dalle 10.30. Chi anticipa lo fa per non dover poi sopportare attese ancora più lunghe, ma che si arrivi prima o si faccia la coda dopo la penitenza da pagare è la stessa, e cioè restarsene per parecchio tempo sotto il sole. Per anziani cronici e malati significa spesso affrontare un piccolo calvario, soprattutto ora che l’estate comincia a mordere. Di qui la denuncia del consigliere regionale, Renato Perrini, che ai giornali promette una visita al direttore generale dell’Asl Taranto, Stefano Rossi «per trovare soluzioni immediate».

Per cercare ispirazione potrebbero fare un salto all’Azienda ospedaliera Marche Nord di Pesaro, da dove invece arriva un esempio “virtuoso” di distribuzione diretta (almeno per i pazienti) che è giusto riportare per par condicio. Anziché far aspettare gli assistiti in fila fuori o, forse ancora peggio, ammassarli nei corridoi e accrescere i rischi di contagio, l’Azienda si è fornita di un sistema di prenotazione online chiamato zerocoda.zerorischi che pianifica e distribuisce gli ingressi nell’orario di apertura. L’uso del sistema, interamente gratuito, è obbligatorio per accedere al Centro prelievi, agli sportelli Cup, ai servizi di Radiologia (Tac, risonanze, ecografie) con l’impegnativa e alla farmacia interna, per ritirare i farmaci. E’ sempre più scomodo che recarsi nella farmacia sotto casa, ma almeno si avverte tutta un’altra attenzione per il paziente.