dalle regioni

Farmacia dei servizi, in Puglia approvata la dgr che vara la sperimentazione

13 Novembre 2019

Riconciliazione della terapia farmacologica, monitoraggio dell’aderenza, attivazione del fascicolo sanitario elettronico, telecardiologia. Sono i principali servizi che le farmacie pugliesi proporranno nell’ambito della sperimentazione triennale in nove Regioni messa in piedi due anni fa dalla Legge di Bilancio per il 2018. A individuarli la delibera varata l’altro ieri dalla giunta pugliese sulla base delle linee guida approvate a metà ottobre dalla Conferenza Stato-Regioni. «La delibera approvata» ha commentato il governatore, Michele Emiliano «consentirà di avvalerci delle competenze professionali dei farmacisti nell’ambito della programmazione strategica del servizio sanitario regionale, in modo tale da qualificare sempre di più l’offerta di nuovi servizi sociosanitari ed essere maggiormente vicini alle esigenze di tutti gli assistiti. Il grande e intenso lavoro di stretta collaborazione tra la Regione, le Aziende sanitarie locali e le circa 1250 farmacie pubbliche e private convenzionate, continua a dare ottimi risultati.».

La delibera, come spiega il comunicato diffuso ieri dalla Regione, disegna una sperimentazione che potrebbe anche essere ripartita in «singoli progetti pilota in ambito provinciale», con «particolare riferimento ai servizi cognitivi di riconciliazione della terapia farmacologica e di monitoraggio dell’aderenza» e all’attivazione e consultazione del fascicolo sanitario elettronico su base regionale («al fine di assicurare la massima diffusione di tale strumento»). Inoltre, per quanto riguarda i servizi di telemedicina, «si è convenuto di individuare nel cronoprogramma delle attività specifici settori di sperimentazione anche sulla base delle infrastrutture tecnologiche già disponibili in Regione Puglia, come nel caso della telecardiologia».

Le farmacie che parteciperanno alla sperimentazione percepiranno nel primo anno un finanziamento del valore complessivo di poco meno di 1,7 milioni di euro. La somma è già stata programmata dalla delibera di giunta che a luglio aveva autorizzato il capitolo di spesa nell’ambito del riparto del Fondo sanitario 2018. La somma, come si ricorderà, era stata quantificata dal decreto ministeriale approvato a marzo dalla Conferenza delle Regioni, che distribuiva i 36 milioni destinati alla sperimentazione tra le nove Regioni coinvolte. Alla Puglia (che con Lazio e Piemonte costituisce il primo scaglione) vanno 1.680.190 euro nel primo anno, 840mila euro nel secondo e 675mila nel terzo.