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Marche, sul Cup la Regione alza lo scontro con le farmacie private

15 Aprile 2019

Si allarga, nelle Marche, lo strappo tra Regione e farmacisti titolari sul Cup in farmacia: ai primi di marzo il governatore, Luca Ceriscioli, aveva annunciato l’imminente partenza del servizio negli esercizi che avrebbero aderito volontariamente (e gratuitamente) all’iniziativa, a brevissimo giro di posta Federfarma Marche aveva replicato che senza la pattuizione di un compenso adeguato le farmacie associate non avrebbero partecipato. Sabato l’escalation, con il presidente Ceriscioli in visita alla prima farmacia marchigiana ad aver aderito al Cup: è la comunale di Monte San Giusto, centro di circa 8mila abitanti in provincia di Macerata. «Uno sportello in più per la Regione» ha dichiarato il governatore «al quale nei prossimi mesi si aggiungeranno altri 48 punti di prenotazione tra farmacie e laboratori analisi: offriranno un servizio che renderà capillare, accessibile e semplice il servizio sul territorio».

Irremovibile Federfarma, che resta fedele alla propria linea: come già aveva dimostrato una sperimentazione condotta a San Benedetto del Tronto, per le farmacie del territorio fornire il servizio Cup a titolo gratuito non è sostenibile, perché i costi (in termini di personale da dedicare, innanzitutto) comprometterebbero il conto economico.