estero

Belgio, il 41% delle farmacie ha un bacino inferiore al quorum

10 Novembre 2020

Il 41% delle farmacie belghe deve fare affidamento su un bacino potenziale di poco più di duemila clienti. E non a causa di covid, ma per colpa di un quorum demografico che nel Paese è da molto tempo tra i più bassi d’Europa. A rivelarlo lo studio condotto da Siriurs Insight, società specializzata in geomarketing, e riportato dalla testata Le Pharmacien: in Belgio le farmacie in attività sono circa cinquemila, poco più della metà dislocate nella regione delle Fiandre, l’11% nell’area di Bruxelles e il 35% in Vallonia.

A fronte di una popolazione di quasi 11,5 milioni di abitanti, il quorum medio che ne scaturisce è di 2.400 residenti per farmacia, un valore che da anni il Belgio cerca di rialzare con il divieto a nuove aperture. Gli sforzi, tuttavia, hanno prodotto finora scarsi risultati, dato che in tre anni ha chiuso “appena” una settantina di farmacie.

In più, come rivela lo studio, c’è il fatto che la distribuzione reale della popolazione penalizza alcune farmacie rispetto ad altre: secondo lo studio, che ha calcolato le residenze per singoli segmenti stradali e ne ha valutato le distanze dalle farmacie delle diverse zone, più di quattro esercizi su dieci fanno riferimento a un bacino di abitanti (2.100 individui) nettamente inferiore al quorum medio. E in Vallonia, la regione federale francofona, arrivano al 52%.

Come vuole la regola del mezzo pollo, l’indagine rivela che c’è un altro 38% di farmacie attorno alle quali gravita invece un numero di residenti nettamente superiore alla media nazionale: si tratta, in prevalenza, degli esercizi ubicati nelle aree urbane, dove la clientela potenziale è più numerosa, oppure – meno di frequente – nelle periferie cittadine o in alcune zone rurali.