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E’ nata l’Eufpc, l’associazione europea delle farmacie del capitale

23 Febbraio 2019

Da poco più di un mese anche le catene di farmacie hanno il loro Pgeu. Si chiama Eufpc (European federation of pharmacy chains) ed è stato fondato il 10 gennaio a Praga dalle organizzazioni sindacali di tre Paesi: la ceca Apls (tre insegne associate per un totale di circa 650 farmacie), la slovacca Apls (anche qui tre insegne, circa 400 farmacie) e l’ungherese Hygsz (nove insegne, 250 farmacie). Obiettivo della Federazione, come recita il comunicato che annuncia l’avvio delle attività, «tutelare gli interessi dei pazienti così come dei lavoratori e dei proprietari di farmacia, portando all’attenzione dell’opinione pubblica tutte le azioni che vanno contro tali interessi». Tra queste, prosegue la nota, campagne e proposte ispirate al principio “la farmacia ai farmacisti”, una visione – dice l’Efpc – che «non trova corrispondenza in nessun’altra attività economica». «Nel nostro Paese» osserva Róbert Nemčický, direttore di Apsl Slovacchia «i tentativi di interventi legislativi ispirati a tale principio sono stati fermati. Ha prevalso la considerazione che non c’è legame tra la qualità del servizio e il tipo di proprietà della farmacia».

Al momento le catene associate all’Eufpc – guidata da Zdeněk Blahuta, già direttore dell’Agenzia del farmaco ceca e componente del consiglio dell’Ema – mettono assieme non più di 1.300 farmacie, ma il numero potrebbe presto salire perché stanno già negoziando il loro ingresso nella Federazione le associazioni di altri cinque Paesi: Serbia, Romania, Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia. E potrebbe anche non finire qui: tra gli associati delle due Apls ceca e slovacca, infatti, spiccano due catene abbastanza note anche nell’Europa occidentale: Dr.Max (che in Italia possiede già 14 farmacie) e Benu, insegna del gruppo Phoenix presente in dieci Paesi tra i quali Svizzera, Norvegia e Olanda. Non è improbabile, in sostanza, che l’Eufpc possa davvero diventare nel tempo la controparte del Pgeu per le catene di farmacie, che così riuscirebbero a far pervenire all’Ue una voce distinta da quella delle farmacie dei farmacisti.