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Francia, gli esperti: prove insufficienti sull’efficacia dell’omeopatia

2 Luglio 2019

Più di mille pubblicazioni scientifiche consultate, 29 memorie delle parti coinvolte passate al vaglio, tre dossier di aziende farmaceutiche verificati. Sono le cifre che riassumono la mole dell’analisi condotta in circa otto mesi dalla Haute autorité de santé (Has), il gruppo consultivo di esperti incaricato nell’autunno scorso dal ministero della Salute francese di valutare l’efficacia di circa 1.200 medicinali omeopatici. Venerdì la Has ha presentato alla stampa l’esito di quella che la stessa Autorità ha definito la prima valutazione mai condotta in Francia sull’omeopatia: l’efficacia dell’omeopatia non è suffragata da prove tali da giustificare la copertura da parte dello Stato (attualmente la sanità pubblica riconosce una rimborsabilità pari al 30% del prezzo, quella prevista per i farmaci dal beneficio terapeutico “moderato”).

Come ha spiegato Mathilde Grande, responsabile del servizio di valutazione dei farmaci, il lavoro portato a termine dalla Has è stato «colossale» e ha condotto alla raccolta di dati scientifici per 24 differenti condizioni e sintomi, che vanno dalla candidosi vaginale al trattamento di sostegno in oncologia; in nessun caso, riferisce tuttavia un articolo del Quotidien du pharmacien, sono state trovate prove sufficienti per giustificare il rimborso.

Christian Thuilliez, presidente della Commissione trasparenza della Has, ha ricordato dal canto suo che il parere scientifico dell’Autorità riguarda il rimborso dei medicinali omeopatici, non la disciplina medica. I francesi, inoltre, potranno continuare a curarsi con i medicinali omeopatici, perché l’esclusione dalla rimborsabilità non comporta divieti alla commercializzazione. In più, ha sottolineato ancora Mathilde Grande, i preparato omeoptici oggi più venduti non sono rimborsati, quindi non sono rientrati nella valutazione della Has.

Ora la domanda è se il ministero della Salute rispetterà le indicazioni dell’Autorità. In attesa di una decisione politica, Boiron e le altre aziende del settore non disarmano: poco dopo l’ufficializzazione del rapporto della Has, le imprese hanno chiesto al Ministero di sospendere ogni decisione in attesa di un’analisi che valuti l’interesse pubblico dell’omeopatia e l’apertura di un dibattito parlamentare. La general manager di Boiron, Valerie Lorentz-Poinsot, ha chiesto al governo che venga mantenuto il rimborso «per motivi di salute pubblica».