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Francia, luce verde alla presa in carico dei pazienti in cura con antitumorali

1 Ottobre 2020

Si arricchisce il bouquet dei servizi che le farmacie francesi possono erogare sotto l’ombrello dell’assicurazione sanitaria pubblica. Ieri, infatti, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l’accordo firmato quest’estate da cassa mutua e sindacati di categoria per la presa in carico dei pazienti in trattamento con gli antitumorali orali. La delibera che recepisce l’intesa reca in allegato tutti i moduli di cui avrà bisogno il farmacista per gestire gli assistiti, tra i quali guida di orientamento e scheda di follow up.

La presa in carico prevede un percorso distribuito su più anni: il primo step riguarda la verifica di tutti i farmaci assunti dal paziente, per valutare gli eventuali rischi di interazioni farmacologiche. Segue quindi un primo colloquio con l’assistito, nel quale vengono raccolte le informazioni personali generali e si valutano il livello di conoscenza del trattamento, le modalità di assunzione del farmaco e lo schema terapeutico.

Seguono quindi due interviste sulla vita quotidiana del paziente e per valutarne la compliance alla cura. Negli anni successivi, l’assistito sarà seguito dal farmacista con almeno un colloquio all’anno sui trattamenti antitumorali a lungo termine che sta seguendo e due interviste (sempre all’anno) per valutare il trattamento con gli antitumorali delle categorie Atc L01 e L02.

La remunerazione riconosciuta alle farmacie varia in base al profilo del paziente oncologico: se il soggetto è in trattamento antitumorale a lungo termine con terapia ormonale, il compenso forfettario ammonta a 60 euro il primo anno (per un colloquio iniziale e due interviste su vita quotidiana ed effetti avversi) e 20 euro i successivi (per un colloquio sull’aderenza alla terapia); se il soggetto segue altri trattamenti antitumorali orali, il compenso ammonta a 80 uro per il primo anno e 30 i successivi.