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Omeopatia, la decisione francese apre il dibattito in Germania

16 Luglio 2019

Potrebbe essere la Germania uno dei primi Paesi a seguire l’esempio francese ed escludere i medicinali omeopatici dalla rimborsabilità. Questo almeno è quanto auspica la Kassenärztliche Bundesvereinigung (Kbv, l’associazione dei medici delle casse-mutua tedesche), che per bocca del proprio presidente, Andreas Gassen, hanno chiesto di rivedere la copertura sanitaria: «Non ci sono prove scientifiche sufficienti sull’efficacia dell’omeopatia» ha detto Gassen «chi vuole curarsi con i rimedi omeopatici è libero di farlo ma non con le risorse della collettività».

In Germania i farmaci omeopatici possono essere prescritti su ricetta Gkv (Gesetzliche Krankenversicherung, l’associazione nazionale delle casse-mutua, che eroga l’assistenza sanitaria di base su tutto il territorio tedesco) soltanto ai bambini. Tuttavia, le singole casse-mutua propongono programmi sanitari nei quali i rimedi omeopatici figurano tra le prestazioni coperte, interamente o parzialmente. Nel mirino della Bkv ci sono proprio questi programmi e nei giorni scorsi si sono schierati dalla sua parte anche alcuni importanti esponenti della politica federale, come la responsabile per la Sanità dei socialdemocratici, Sabine Dittmar, e il presidente del comitato Sanità della Camera, Erwin Rüddel (Cdu).

Anche i sostenitori dell’omeopatia, però, hanno le loro carte da giocare. Contro ogni eventuale esclusione dalla rimborsabilità si sono già schierate le due principali associazioni dell’industria farmaceutica, la Bah (Bundesverband der Arzneimittel-Hersteller) e la Bpi (Bundesverband der pharmazeutischen Industrie). E dalla stessa parte si è schierato anche il ministro della salute dello stato federale del Baden-Württemberg, Manne Lucha (Verdi). «L’omeopatia deve continuare a essere rimborsata» ha detto «una vasta gamma di terapie complementari, come la naturopatia, rappresentano una sicurezza per molte persone».

Sulla stessa linea anche l’Associazione nazionale dei medici omeopatici tedeschi (DzvhÄ). «Vietare la rimborsabilità dell’omeopatia aprirebbe la strada a una monocultura in medicina» ha detto la presidente, Michaela Geiger «abbiamo invece bisogno di una medicina pluralistica». A sostegno della propria posizione, Geiger ha ricordato un sondaggio dell’aprile scorso nel quale il 79% dei tedeschi si è schierato a favore del modello sanitario svizzero, dove l’omeopatia è interamente rimborsata.