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Presa in carico cronicità, tra le farmacie francesi il servizio non decolla

2 Aprile 2019

Non sono più di 3mila, circa il 15% del totale, le farmacie francesi che in 12 mesi hanno aderito al “Bilan partagé de medication”, il servizio di counselling su farmaci e terapie non molto lontano dal britannico Mur. Il dato l’ha fornito Annelore Coury, direttore responsabile della Gestione e organizzazione delle cure della Cnam (la mutua francese), nel corso di una tavola rotonda organizzata nella cornice di PharmagoraPlus, la fiera della farmacia transalpina (Parigi 30 e 31 marzo). Il “Bilan de medication” è stato varato esattamente un anno fa, da un decreto dei ministeri della Salute e dell’Economia che attuava l’addendum numero 12 della Convenzione tra Cnam e farmacie: il servizio, riservato ai pazienti anziani con almeno una cronicità oppure agli over 74 in politerapia (cinque o più molecole per ricetta medica), prevede l’accompagnamento dell’assistito da parte del farmacista attraverso colloqui personali (almeno due il primo anno) e la raccolta di informazioni su trattamenti, farmaci assunti, stili di vita e altro ancora. L’obiettivo, come si sarà capito, è quello di assicurare l’aderenza terapeutica e ridurre il rischio di malattie iatrogene e per questo il servizio riconosce alle farmacie una remunerazione di 60 euro a paziente reclutato nel primo anno e 30 o 20 euro negli anni successivi, a seconda che intervengano o meno nuove terapie.

Anche se – ha detto Coury – le farmacie che hanno aderito finora al “Bilan de medication” hanno messo in mostra un impegno non indifferente (in media, ognuna ha reclutato venti assistiti), il consuntivo dopo un anno non è dei più esaltanti. Lo hanno riconosciuto anche i sindacati dei titolari francesi, Fspf e Uspo, che hanno però ricordato i problemi organizzativi con cui si sono dovute confrontare le farmacie per mettere in piedi il servizio (comprese le inefficienze della piattaforma pubblica dove si dovrebbero registrare i dati dei pazienti raccolti nei colloqui). Tra le proposte di miglioramento, quella di retribuire le farmacie non a un anno di distanza – nell’ambito del Rosp, ossia l’insieme dei servizi retribuiti dalla Cnam, compresa la sostituzione generica – ma al termine di ogni ciclo di colloqui.