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Uk, il Cpcs potrebbe essere potenziato ma le farmacie chiedono più risorse

29 Gennaio 2020

Se i numeri della sperimentazione saranno positivi, potrebbe anche allargarsi la lista dei disturbi e delle piccole malattie coperte dal Cpcs, il nuovo servizio che dall’ottobre scorso consente al centralino dell’emergenza Nhs 111 di “dirottare” sulle farmacie del territorio i casi di bassa intensità. La previsione è di Ed Waller, direttore dell’area Assistenza primaria del Ssn inglese, che nei giorni scorsi ha presentato all’Associazione delle farmacie indipendenti gli ultimi dati della sperimentazione: sono più di 9mila pazienti con sintomi di tosse, raffreddore e influenza che dall’avvio del servizio il 111 ha inviato in farmacia. Altri tremila sono stati invitati a rivolgersi al farmacista per sintomi come «mal di gola o voce rauca», mentre 2.618 sono stati “dirottati” in seguito alla segnalazione di problemi dermatologici.

L’elenco dei disturbi che il servizio telefonico di emergenza del Nhs ha girato alle farmacie del territorio comprende anche problemi agli occhi o alle palpebre e diarrea (oltre 1.100 casi), vomito e/o nausea (1.052), mal di testa (926) e mal di schiena (861). Altre 8.600 chiamate riguardano problemi di piccola entità come allergie, vesciche o mal d’orecchi. In totale, ha detto Waller, da quando nell’ottobre scorso è partito il servizio, sono 132.922 le richieste di assistenza girate al Cpcs, delle quali 58.768 per malattie minori e 74.154 per la fornitura urgente di medicinali.

Nella stessa occasione, Waller ha annunciato che la riconciliazione farmacologica diventerà uno dei servizi di punta del pacchetto di prestazioni che il Nhs negozierà con le farmacie per la tornata contrattuale 2020/2021. I pazienti ai quali l’ospedale cambia terapia farmacologica durante il ricovero, ha detto il dirigente, vanno spesso in confusione quando vengono dimessi e fanno la spola tra farmacista e medico di famiglia. Graham Phillips, farmacista responsabile della catena Manor Pharmacy Group (in Inghilterra sono considerate farmacie indipendenti le insegne che raggruppano fino a cinque esercizi), ha accolto con favore la proposta di Waller ma ha anche ricordato che prima di avviare il serrvizio andranno messe a fuoco alcuni dettagli: «Non puoi continuare a chiedere ai farmacisti di fare di più e di più ancora, dandogli però di meno e sempre di meno. Se il governo non mette nuove risorse sul piatto, non ci saranno nuovi servizi». Tutto il mondo è paese.