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Banco Farmaceutico, Papa: «I farmacisti operano per il bene di chi si rivolge a loro»

21 Settembre 2020

«La Giornata di raccolta del farmaco non sarebbe possibile senza l’impegno di farmacisti e volontari: invitano al dono e svolgono un compito delicato. Chi entra in farmacia, infatti, spesso soffre o è preoccupato per la sua salute o di un suo caro; l’invito va fatto incontrando tale sofferenza». Lo ha detto il presidente del Banco Farmaceutico, Sergio Daniotti, nell’udienza concessa l’altro ieri da Papa Francesco I a una rappresentanza della Fondazione per i vent’anni dalla nascita.

«A volte si corre il rischio di non potersi curare» ha detto il Santo padre «ma sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile».

Per Papa Francesco, chi produce farmaci e chi li dispensa può, ognuno nel proprio campo, orientare sempre più le proprie competenze al servizio e alla prossimità. «Le aziende farmaceutiche, sostenendo la ricerca e orientando la produzione, generosamente possono concorrere a una più equa distribuzione dei farmaci. I farmacisti sono chiamati a svolgere un servizio di cura in prossimità alle persone più bisognose, e in scienza e coscienza operano per il bene integrale di quelli che a loro si rivolgono».

Nel corso dell’udienza, il presidente Daniotti ha donato al Pontefice una riproduzione del dipinto di Bernardo Luini L’incoronazione di Spine, il cui originale è esposto alla Pinacoteca Ambrosiana. Fu commissionato, nel 1522, dalla Confraternita della Santa Corona, che per quasi 3 secoli assicurò cure e sollievo ai più poveri come oggi fa il Banco Farmaceutico.

Nei primi 6 mesi del 2020, infatti, la Fondazione ha raccolto e consegnato 1.200.306 confezioni di farmaci, per un valore di 15.648.506 euro. Nella fase più acuta dell’emergenza covid, sono stati distribuiti 171.715 prodotti, tra i quali dispositivi di protezione individuale, igienizzanti e apparecchiature, pari a un valore di 3.176.749,90 euro.

All’udienza papale erano presenti tra gli altri il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia in rappresentanza del sindacato e i tre soci fondatori del Banco Farmaceutico, Paolo Gradnik, Annarosa Racca e Marcello Perego.