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Telemedicina, in webinar di Motore Sanità farmacia tra i protagonisti

8 Luglio 2020

L’emergenza da covid ha disvelato il grave e imbarazzante ritardo della sanità pubblica nello sviluppo dei servizi territoriali e ha reso ancora più indifferibile la deospedalizzazione dei malati cronici. In tale cornice, la telemedicina rappresenta una risorsa preziosa e se è vero che sono diverse le esperienze avviate a livello nazionale, è anche vero che spesso si tratta soltanto di sperimentazioni e progetti, caratterizzati da casistica limitata e distribuita a macchia di leopardo. Cosa è allora che impedisce alla telemedicina di decollare? Risorse finanziarie insufficienti? Mancanza di Lea, Drg e tariffe ambulatoriali? Resistenze al cambiamento e differenze di visione tra gli attori del sistema, che non dialogano? Sono le domande alle quali ha cercato di dare risposta il webinar organizzato lunedì da Motore Sanità sul tema “Cronicità e telemedicina: la lezione di covid-19”: ne hanno discusso a distanza rappresentanti delle istituzioni sanitarie, della medicina, della farmacia (Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia) e delle organizzazioni di cittadini e malati, ciascuno dei quali ha messo sul tavolo esperienze in corso, risultati e ricette.

«La telemedicina permette di gestire a distanza l’assistenza e l’ospedalizzazione domiciliare del paziente» ha ricordato Gianfranco Gensini, direttore scientifico dell’Irccs MultiMedica di Milano e presidente della Società italiana di telemedicina «il fatto che la sanità non la stia utilizzando come dovrebbe è purtroppo una perdita economica importante, ma soprattutto è una perdita per quella che oggi si chiama la medicina personalizzata».

«L’emergenza covid ha fatto emergere la fragilità delle cure territoriali» ha rimarcato Giorgio Casati, direttore generale dell’Asl di Latina «la rete ospedaliera si è dovuta far carico, così, del trattamento di persone la cui positività non è stata intercettata tempestivamente o hanno visto peggiorare le loro condizioni di salute in solitudine, a casa. La sfida consiste quindi nell’identificare strategie capaci di assicurare, al contempo, continuità di cura e assistenza ai pazienti riducendo all’essenziale il passaggio fisico nelle strutture sanitarie».

Se c’è invece un luogo dove la telemedicina gode di ampia considerazione è la farmacia, ha ricordato la presidente Racca citando i numeri di Htn, la società partner di Federfarma: sono ormai più di 5mila le farmacie che erogano a distanza elettrocardiogrammi, holter e monitoraggi della pressione arteriosa, con un aumento complessivo delle prestazioni fornite che nel primo trimestre 2020 è cresciuto del 10% e ha sfiorato le 36mila unità. I farmacisti credono nella telemedicina, ha ribadito Racca, perché rappresenta un tassello indipensabile della farmacia dei servizi, intesa come presidio di prossimità del Ssn per il paziente cronico e anziano.