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Aifa: dire che c’è carenza di bombole non invoglia gli assistiti a riportarle

17 Novembre 2020

Anche se l’emergenza epidemica ha generato una crescita significativa della domanda, «allo stato attuale non c’è alcuna carenza di ossigeno». Piuttosto, nelle aree maggiormente colpite dall’epidemia, la disponibilità di bombole e contenitori criogenici rappresenta attualmente «una potenziale criticità», tenuto conto che «non è possibile né prevedibile aumentarne significativamente la disponibilità in tempi brevi». E’ quanto recita il comunicato congiunto diffuso ieri da Aifa, Assogastecnici e Federfarma per fare il punto sulla disponibilità di ossigeno medicale nelle strutture ospedaliere e sul territorio.

«Grazie a un enorme impegno del personale e a ragguardevoli investimenti produttivi e distributivi» si legge nella nota «le aziende del settore hanno assicurato costantemente le forniture di ossigeno liquido medicinale in serbatoio, nonché in bombole e unità base opportunamente sanificate, a ospedali e pazienti a domicilio». Aifa, dal suo canto, ha supportato questo sforzo con alcune deroghe regolatorie che, nel rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza, hanno permesso di garantire la continuità della produzione.

Le notizie riportate dai media, in cui si parla di «carenza di ossigeno» o «carenza di bombole», contribuiscono negativamente all’attuale situazione, «in quanto molti utenti potrebbero non restituire i recipienti di cui sono in possesso per paura di perderne la disponibilità in caso di bisogno». È invece di fondamentale importanza «che i recipienti per l’ossigeno vengano restituiti alla farmacia appena svuotati, per rendere le bombole immediatamente disponibili al riempimento e al successivo utilizzo».

Già nel corso della prima emergenza, prosegue la nota, sono state attuate soluzioni in grado di ovviare, almeno in parte, al problema della disponibilità di bombole, attraverso l’installazione di covid hospital e ospedali da campo come quello di Cremona, che garantisce l’ossigenoterapia grazie a un serbatoio di ossigeno liquido e a un sistema di distribuzione centralizzato). Tuttavia, in alcune situazioni è indispensabile disporre di recipienti come le bombole e i contenitori criogenici per garantire le cure.

Federfarma, quindi, «conferma il massimo impegno da parte delle farmacie Italiane perché venga garantita la pronta disponibilità delle bombole: per questo, a seguito della riunione, la Federazione ha già avviato una campagna di sensibilizzazione attraverso le farmacie, mirata a promuovere la restituzione delle bombole e dei contenitori non utilizzati».