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Altems: da oggi servono 1,5 mln di tamponi. E Striscia la notizia colpisce ancora

15 Ottobre 2021

Per consentire a tutti i lavoratori del pubblico e del privato di rispettare l’obbligo del green pass, serviranno da oggi a fine anno un milione e mezzo di tamponi al giorno, ossia quasi cinque volte il volume di antigenici prodotto nella settimana che va dal 5 all’11 ottobre (quando farmacie e laboratori hanno effettuato274mila test rapidi). La stima arriva dall’ultimo report dell’Altems, l’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’università Cattolica di Roma, su numeri e tendenze della pandemia.

La stima è stata ricavata dai dati della presidenza del Consiglio dei ministri sulle vaccinazioni, che riportano il numero di persone vaccinate con prima dose e seconda dose e la platea dei vaccinabili, suddivise per fasce di età. Altems ha quindi ricavato il totale delle persone non vaccinate per le fasce di età 12-19 anni e 20-69 anni e ne ha poi valutato i bisogni: tamponi per certificati sportivi nella prima fascia (con una stima di oltre una persona su due che pratica attività fisica continuativa) e tamponi per ragioni lavorative nella seconda fascia (tasso di occupazione 58,1%).

Dal report arriva poi una fotografia della produzione di antigenici e molecolari “lavorati” da farmacie e laboratori nella settimana che va dal 5 all’11 ottobre: svetta la provincia di Bolzano, che arriva a 61,7 test rapidi ogni mille abitanti; seguono a distanza Veneto e Val d’Aosta (oltre 37 tamponi in una settimana, sempre ogni mille abitanti), quindi le altre. Conclusione, «l’obbligo del green pass richiederà una grande sfida economica e organizzativa» dice Americo Cicchetti, direttore dell’Altems.

 

 

Federfarma, dal canto suo, è tornata ieri ad assicurare che le farmacie si stanno organizzando per far fronte al forte incremento delle richieste: «Al protocollo di intesa» ha ricordato il presidente Marco Cossolo «hanno aderito 7.500 farmacie e in questi giorni sono prevedibili ulteriori adesioni».

Le rassicurazioni sono servite anche a minimizzare alcuni lanci di agenzia che l’altro ieri avevano riferito di agende già piene fino a dicembre nelle farmacie di Bologna e Napoli. «C’è stato un picco ma per ora la rete delle nostre farmacie sta reggendo bene» replica il presidente di Federfarma Bologna, Achille Gallina Toschi «le prenotazioni sono aumentate e ne abbiamo già in agenda sino a fine novembre almeno, con molte persone che hanno già fissato appuntamenti per svariate settimane con cadenza ogni 48 ore». Ma capita anche che il farmacista riesca a “convertire” alla vaccinazione qualche indeciso: «Secondo una stima» rivela Gallina Toschi «circa il 5-10% delle persone non vaccinate che si sono rivolte a una farmacia per fare il tampone, per lo più lavoratori, ha cambiato idea e ha deciso di vaccinarsi dopo avere parlato con il farmacista».

«Attualmente non ci sono grosse criticità né sono previste da venerdì (oggi, ndr)» aggiunge da Napoli Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma provinciale «ci sono circa 500 farmacie su 800 nelle quali è possibile fare un tampone, quindi non credo che si verificheranno particolari problemi. Tutta l’operazione ormai non richiede più di un quarto d’ora tra esecuzione e attesa del risultato».

Intanto Striscia la Notizia ne ha fatta un’altra delle sue e nella puntata di ieri sera è andata a scovare una farmacia che a Nola, in provincia di Napoli, rilascerebbe il green pass dopo tampone rapido salivare anziché antigenico. «L’unico test in farmacia che consente l’emissione della certificazione covid è l’antigenico rapido» ha commentato Iorio ai microfoni di Striscia «tra i salivari c’è il molecolare che però le farmacie non possono effettuare». Il titolare della farmacia si è giustificato parlando di errori e frantintendimenti.