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Assemblea Farmindustria, convergenza su superamento tetti di spesa

14 Luglio 2021

Valore della produzione pari a 34 miliardi di euro, export su del 74% in cinque anni, circa 1,6 miliardi di investimenti nella ricerca, una platea di consumatori che abbraccia 26 milioni di italiani. Sono i numeri chiave che fotografano il 2020 del comparto farmaceutico nazionale secondo il rapporto presentato da Farmindustria in occasione della sua Assemblea pubblica: la salute è anche ricchezza, è il messaggio che arriva dalle aziende del comparto, senza salute e investimenti nelle Scienze della Vita non c’è futuro né sviluppo armonico della società.

Per questo, ha spiegato nella sua relazione il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, il comparto chiede al Paese e alla politica che «si investa adeguatamente sulla farmaceutica, si rimuovano le pesanti complessità burocratiche che affliggono il settore, si adegui la governance del farmaco alle novità e alle innovazioni, si riconosca il ruolo della tutela brevettuale proprio ora che sui vaccini covid c’è chi la mette in discussione».

In particolare, ha proseguito Scaccabarozzi, va superato il sistema obsoleto dei tetti di spesa, che non riconosce il valore terapeutico complessivo dei farmaci. E vanno abbattute le incrostazioni burocratiche: da qui al 2026 verranno investiti in tutto il mondo 1.500 i miliardi di dollari nella ricerca di nuovi farmaci, «credo che si debba avvertire tutta la responsabilità di attirarli il più possibile nel nostro Paese» ha osservato Scaccabarozzi.

Le aziende italiane del farmaco sono pronte a fare la loro parte, con investimenti per 4,6 miliardi in 3 anni. «Siamo ai primi posti in Europa insieme a Francia e Germania e questo è possibile in gran parte per la qualità del capitale umano disponibile nel nostro Paese» ha ricordato Scaccabarozzi «per continuare a investire e crescere sono necessari interventi che rendano sempre più attrattivo il Paese. Innanzitutto assicurando il coordinamento delle politiche sanitarie e industriali. E poi agendo rapidamente per adeguare le risorse al bisogno di salute dei cittadini e all’invecchiamento della popolazione».

Dalla politica sono arrivate parole di apertura. «Il Governo è impegnato a sostenere e affiancare le imprese del farmaco» ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti «con il decreto Sostegni abbiamo innalzato il tetto del credito di imposta, dobbiamo mettere in campo tutte le misure per potenziare il settore e siamo consapevoli che è necessario il sostegno pubblico». «Investire sul Ssn è indispensabile se vogliamo aprire una stagione diversa» ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza «dobbiamo ricominciare a investire rimediando a un errore secondo cui al massimo sul Fondo sanitario nazionale si metteva un miliardo l’anno. Servono riforme e allora va detto addio alla logica dei silos di spesa e dei tetti della farmaceutica, così come va data massima valorizzazione alla ricerca e all’innovazione».