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Diretta, Raganato (Rimini) su sentenza Tar: nessuna risposta ai nostri rilievi

4 Dicembre 2019

Un’altra sentenza “politica” sulla distribuzione diretta in Emilia Romagna. Sono le parole con cui il presidente di Federfarma Rimini, Daniele Raganato, commenta a FPress la recente bocciatura davanti al Tar del ricorso presentato dalla sua associazione provinciale.

Raganato, la sentenza l’ha letta: qual è la sua valutazione?
Dopo sei anni di lavoro su questa causa parlare di delusione è poco, direi che mi sento tradito. Perché nel 2016 il Tar aveva già espresso sul nostro ricorso una sentenza parziale, che in sintesi riteneva vincolante l’accordo del 2007 sulla dpc (e successive proroghe, ndr) nella parte in cui impegnava la Regione a contenere la diretta entro certi limiti. Poi, però, il giudice che formulò quell’ interpretazione venne velocemente spostato altrove e oggi ci ritroviamo con una decisione che sul punto si avvita su se stessa: l’accordo è vincolante ma da tale impegno non scaturisce un obbligo. Mi chiedo come si faccia a non avvertire la contraddizione.

Sì ma il Tribunale, comunque, vi ha dato torto su tutta la linea…
In realtà non ha dato risposta a nessuno dei nostri rilievi. Alla contestazione che l’Asl Romagna non fa pagare ticket e compartecipazione sui farmaci distribuiti direttamente, il Tar si è limitato a replicare dicendo che la cosa non ci riguarda. Ma è una domanda legittima, che anche i cittadini ci rivolgono continuamente e alla quale così si nega una chiara risposta, negando di fatto un diritto e cioè quello di sapere. Un altro rilievo, addirittura, quello riguardante l’uso delle ricette bianche per spingere i pazienti nelle farmacie ospedaliere, non è stato nemmeno considerato, nonostante le numerosissime ricette depositate agli atti. E quando noi abbiamo fatto notare che i volumi della diretta non erano quelli pattuiti, i giudici hanno risposto dicendo che però lo erano i valori.

Già. La sentenza dice che – in fondo – i valori hanno maggiore rilievo perché alle farmacie interessa difendere il loro giro d’affari…
Difendere il giro d’affari. Lo vadano a dire alle farmacie piccole o rurali che sono alla disperazione, visto che il loro lavoro si fonda sul farmaco. Comunque il nostro intento era solo quello di chiedere il rispetto degli accordi: se l’Asl è riuscita a contenere i valori, come richiesto dalla Regione, a maggior ragione avrebbero potuto mantenere i pezzi in dd nei termini dell’accordo.

I giudici sostengono anche che l’accordo non prevedeva risarcimenti in caso di violazione…
Un’altra affermazione che si fa fatica a capire. Nessun contratto quantifica i danni prima, si stimano dopo una volta accertata la violazione. E comunque, ripeto: a noi interessa il rispetto degli accordi, come hanno fatto le altre Aziende sanitarie.

Nella sentenza, viene accolta la tesi dell’Asl Romagna secondo la quale se i volumi della dpc non sono stati rispettati è perché avete voluto portare le eparine in convenzionata…
Noi ci siamo limitati a seguire le direttive dell’Aifa sulle eparine. Si tratta di indicazioni di valore nazionale, che però l’Asl Romagna fa fatica a recepire o preferisce interpretare, anche se solo a Rimini, in un modo che noi non condividiamo.

Su questo come su altro, il Tar rimprovera a Federfarma di non aver dimostrato con i dati alla mano tutti i propri rilievi…
I dati li hanno soltanto l’Asl Romagna e la Regione, dati che non danno nemmeno se muori. Abbiamo fatto molte richieste, non c’è stato nulla da fare. Il Tribunale ha nominato un esperto indipendente che facesse i conti, ma costui nemmeno ha provato a chiedere le cifre perché tanto sapeva che non le avrebbe avute. Eravamo consapevoli che questo ricorso avrebbe dovuto affrontare mille difficoltà, però abbiamo voluto tentare lo stesso: non possiamo continuare a patire per tutti, né come Asl Romagna né come regione. Questa amministrazione, con le sue interpretazioni e forzature, vuole essere un modello nella distribuzione del farmaco – per me sbagliato – per diverse altre regioni.

Presenterete ricorso al Consiglio di Stato?
Stiamo valutando. L’esecutivo di Federfarma Rimini si è già espresso a favore, voglio però consultare l’assemblea perché la spesa non sarà indifferente. E poi bisognerà anche sentire Federfarma nazionale, che è intervenuta ad adiuvandum e di questo la ringrazio.