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Dispensari “anomali” e Convenzione, Federfarma incontra Venturi

4 Luglio 2019

La delibera della Regione Emilia Romagna sui dispensari farmaceutici gestiti dagli «esercizi commerciali polifunzionali», rivelata l’altro ieri da un articolo di FPress, non intende mettersi in contrasto o aggirare le norme che regolano il servizio farmaceutico regionale e verrà presto chiarita dagli uffici competenti. E’ quanto ha promesso ieri l’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, a una delegazione di Federfarma comprendente il presidente nazionale, Marco Cossolo, e il presidente del sindacato titolari dell’Emilia Romagna, Achille Gallina Toschi. Secondo quanto riferisce Filodiretto, l’house organ della Federazione, i due presidenti hanno chiesto a Venturi delucidazioni sul provvedimento, che a una lettura formale autorizzerebbe l’apertura di «dispensari farmaceutici» da parte di negozi di alimentari, edicole e rivendite di generi di monopolio.

Nella stessa occasione, riferisce ancora Filodiretto, Venturi e Antonio Maritati, coordinatore della Sisac, hanno promesso l’imminente ripresa del tavolo di negoziazione con Federfarma e Assofarm per il rinnovo della convenzione. Il nuovo incontro sarebbe stato calendarizzato per il 18 luglio (a un anno esatto dall’ultimo), ma l’annuncio apre nuovi interrogativi: se il confronto riparte da dove era stato interrotto, vuol dire che le parti ricominciano a trattare sulla base dell’atto d’indirizzo licenziato dalle Regioni nel marzo 2017, dal quale la Sisac (quando a coordinarla era ancora Vincenzo Pomo) trasse un anno fa una bozza di convenzione decisamente amara per le farmacie. Sembra quindi già saltata l’ipotesi, ventilata un mese fa da Venturi, di riavviare da zero la trattativa sulla base di un nuovo atto d’indirizzo, che l’assessore si era impegnato a riscrivere in tempi brevissimi assieme ai suoi colleghi del Comitato di settore (il gruppo che nella Conferenza delle Regioni si occupa dei rinnovi contrattuali). Pare insomma profilarsi – sulla Convenzione – un ulteriore cambio di programma, sul quale anche Assofarm (che ieri non era presente all’incontro con Venturi) vorrà certamente dire la sua.