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Farmaci della diretta, Assofarm alle Regioni: distribuiamo noi gratis

28 Marzo 2020

Le farmacie comunali sono pronte a dispensare per l’intero periodo dell’emergenza epidemica tutti i farmaci attualmente distribuiti in diretta dalle strutture sanitarie territoriali, in modalità dpc e senza alcun onere per il Ssn. E’ la proposta che Assofarm lancia alle Regioni in una lettera inviata ieri ai governatori e agli assessori della Sanità. Nonostante gli inviti alla popolazione perché rimanga a casa e limiti le uscite solo allo stretto necessario, scrive il presidente delle farmacie pubbliche, Venanzio Gizzi (foto), «rimane una numerosa categoria di cittadini, spesso anziani, che per la cura delle loro gravi patologie sono costretti a percorrere anche decine di chilometri per ritirare i farmaci della cosiddetta “distribuzione diretta”».

Per ridurre uscite e quindi rischi di contagio, è il ragionamento di Assofarm, basta affidare alle farmacie del territorio – il front-office territorialmente più diffuso del Servizio sanitario – la dispensazione anche di questi medicinali. «In questi giorni drammatici» sottiolinea Gizzi, «le farmacie comunali stanno facendo la loro parte, nella stragrande maggioranza dei casi operano a battenti aperti ma ora vogliamo fare e dare di più. Vogliamo dimostrare con maggiore forza di avere un ruolo essenziale ed esistenziale per la nostra comunità».

In realtà alla lettera di Assofarm alcune Regioni hanno già risposto anticipatamente, in senso affermativo o negativo. In Molise, per esempio, l’Asrem ha dato ieri disposizioni perché le farmacie ospedaliere facciano arrivare i farmaci della diretta alle farmacie del territorio, che a loro volta provvederanno a consegnarle ai pazienti. Si sta muovendo invece in una direzione opposta l’Emilia Romagna, che a metà mese aveva emanato una circolare con cui si lasciava a farmacie ospedaliere e Case della salute la facoltà di recapitare i farmaci a domicilio per contro proprio, attraverso la Croce rossa, oppure tramite le farmacie del territorio. Per ora, sembra prevalere la prima opzione, come testimoniano le notizie che arrivano dal parmense o dal forlivese.