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Federfarma: introvabili i vaccini, l’anno prossimo acquisti centralizzati e dpc

1 Dicembre 2020

E’ rimasto in gran parte inapplicato l’accordo Stato-Regioni del settembre scorso che prometteva alle farmacie del territorio almeno l’1,5% dei vaccini antinfluenzali ordinati dalle centrali di acquisto regionali. L’intesa era stata ottenuta grazie alla mediazione del ministero della Salute su sollecitazione di Federfarma e Fofi, ma a più di due mesi di distanza si contano sulle dita di una mano le Regioni che sono riuscite a rispettarla. Lo riconosce lo stesso sindacato dei titolari nel comunicato diffuso ieri per fare il punto sulla campagna vaccinale: a stagione ormai inoltrata, «le farmacie ancora non hanno ricevuto le dosi di vaccino antinfluenzale da destinare alla popolazione attiva. È una penuria che si riscontra in tutta Italia, fatta eccezione per pochi esempi virtuosi come Lazio ed Emilia Romagna (due regioni che la Federazione ama portare spesso a esempio; in realtà ci sono anche Sardegna, Calabria e Toscana, ndr)».

È evidente, prosegue il comunicato di Federfarma, che nell’approvvigionamento dei vaccini qualcosa non ha funzionato. «Bisognerà correre ai ripari per evitare di ritrovarsi in questa incresciosa situazione anche il prossimo anno» osserva il presidente nazionale del sindacato, Marco Cossolo «la soluzione potrebbe venire dalla centralizzazione degli acquisti a livello nazionale e dalla distribuzione per conto effettuata attraverso la rete delle 19mila farmacie sul territorio». Oppure, basterebbe avviare con più largo anticipo il motore di ordini e acquisti: come hanno fatto notare alcuni produttori a chi di recente chiedeva perché in Italia i vaccini scarseggiano, il Regno Unito sta già cominciando a procedere agli ordini per la prossima stagione influenzale.