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Medicinali falsi, in Uk nuovo caso che coinvolge un distributore italiano

24 Settembre 2020

Passa ancora dall’Italia l’ultimo episodio di (presunto) export di medicinali falsificati che da qualche giorno sta mettendo in allarme le autorità europee di vigilanza. La segnalazione da cui si è dipanato il caso arriva dalla Mhra, l’equivalente inglese della nostra Aifa: il 16 settembre, l’Agenzia pubblica un avviso in cui comunica il ritiro di 18 lotti di farmaci, marca Neupro e Vimpat, commercializzati nel Regno Unito da sei distributori paralleli (Beachcourse Limited, Orifarm A/S, Opd Laboratories Limited, Strathclyde Pharmaceuticals Limited, Quadrant Pharmaceuticals Limited e Lexon Uk).

Come si legge nell’avviso, i lotti segnalati «hanno confezioni i cui codici non corrispondono a quelli riportati sui bollini». Informazioni fornite all’Mhra, prosegue la segnalazione, indicano che «un grossista in Italia ha acquistato le forniture da un intermediario non autorizzato». Le verifiche hanno appurato che «diversi distributori paralleli hanno acquistato i lotti interessati e li hanno distribuiti nel Regno Unito». Allo stato attuale, tuttavia, non ci sono elementi per sospettare che «i distributori inglesi abbiamo consapevolmente acquistato o commercializzato medicinali che sapevano o ritenevano fossero falsificati». Anche se, conclude l’avviso, sull’episodio «è attualmente in corso un’indagine condotta in collaborazione con le autorità italiane».

Intanto però un rivolo della vicenda raggiunge la Germania: secondo quanto riferisce un articolo della rivista Daz.online, nei giorni scorsi le farmacie tedesche hanno ricevuto dall’Amk (la Commissione farmaceutica dell’Abda, l’associazione di categoria) una segnalazione per il ritiro di un lotto di Vimpat. L’alert fa esplicito riferimento al rapporto della Mhra inglese, ma non chiarisce se all’origine dell’importazione ci sia uno dei distributori britannici sotto osservazione oppure il grossista italiano.