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Milleproroghe, bocciati gli emendamenti su rurali, cumulo e quorum regionale

24 Gennaio 2020

Resta per ora fuori anche dal decreto Milleproroghe, così come già era accaduto con la Legge di Bilancio, l’emendamento che impone a Regioni e province autonome di far passare dalle farmacie del territorio i farmaci della distribuzione diretta, alle condizioni pattuite per la dpc e purché «non sussistano esigenze di controllo ricorrente da parte della struttura pubblica». La proposta è tra le vittime del vaglio di ammissibilità che ieri ha sfrondato circa 800 degli oltre duemila emendamenti presentati dai gruppi alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

La selezione si è attenuta strettamente al criterio dell’attinenza di materia: il decreto, da convertire, tratta di proroghe di termini legislativi, dunque tutte le disposizioni che non rispondono a tale finalità risultano incompatibili. Tra le proposte bocciate di più diretto interesse per le farmacie, così, c’è anche l’emendamento che autorizza il cumulo delle professioni sanitarie e consente quindi al farmacista in farmacia di svolgere altre attività (fatta sempre eccezione, ovviamente, per i professionisti abilitati alla prescrizione di medicinali). La stessa disposizione, peraltro, è contenuta in un disegno di legge, prima firma Andrea Mandelli di Fi, depositato nei giorni scorsi alla Camera.

Bocciato, infine, anche l’emendamento che avrebbe spostato dal comune alla regione l’ambito di riferimento per le disposizioni della legge 475/68, ossia quorum, identificazione delle sedi e revisione biennale della Pianta organica. Lo stesso emendamento, inoltre, proponeva di utilizzare le risorse provenienti dalla tassa di autorizzazione all’esercizio farmaceutico per incrementare l’indennità di residenza.