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Milleproroghe, dal Governo emendamento che toglie 500 mln alla convenzionata

23 Gennaio 2020

Potrebbe arrivare dal decreto Milleproroghe quel riordino dei tetti della spesa farmaceutica che Farmindustria e Assogenerici invocano da più di un anno e sul quale da qualche settimana c’è anche l’avvallo del ministro della Salute, Roberto Speranza. Secondo quanto riferisce un articolo di Quotidiano Sanità, tra gli emendamenti al ddl di conversione che il Governo si prepara a presentare alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera ci sarebbe anche una disposizione che dal 2020 abbassa dal 7,96 al 7,52% il tetto della spesa convenzionata e alza dal 6,69 al 7,13% il tetto degli acquisti diretti (cioè ospedaliera più doppio canale).

L’obiettivo dell’operazione è palese: la spesa farmaceutica che passa dalle farmacie del territorio cede quattro decimi di punto del suo budget annuale agli acquisti diretti, per attenuare gli sfondamenti che alla fine di ogni anno registrano Asl e ospedali (e che Regioni e industrie devono poi ripianare “fifty-fifty”). In denaro fanno circa 500 milioni di euro, che – se la proposta passasse – verrebbero a mancare alla riforma della remunerazione elaborata a settembre da Federfarma. Come si ricorderà, la proposta inviata a Governo e Aifa comporterebbe un incremento di circa 500 300 milioni della spesa convenzionata, ovviamente a beneficio delle farmacie.

Non resta che attendere la pubblicazione del fascicolo con gli emendamenti del Governo. Tra i quali, sempre secondo Quotidiano Sanità, ci sarebbe anche una proroga della norma sul limite dei due mandati introdotta dalla Legge Lorenzin per la riforma degli ordini. In sostanza, il conteggio per l’incandidabilità scatterebbe dalle prime elezioni utili e non si applicherebbe retroattivamente, come prevedeva originariamente la riforma.